Si hanno tre potenze (attiva, reattiva e apparente), ognuna con un significato ben preciso.. POTENZA ATTIVA La potenza attiva P è quella effettivamente assorbita e che viene trasformata in calore per effetto Joule o in lavoro utile nelle macchine elettriche. Che cos’è l’energia reattiva? POTENZA REATTIVA La potenza reattiva Q riguarda l'energia che viene alternativamente assorbita e restituita dal campo magnetico (circuiti induttivi) o dal campo elettrico (circuiti capacitivi). La potenza reattiva è quindi la potenza che alternativamente fluisce nella reattanza senza essere trasformata in altre forme di energia. Ma la potenza reattiva non dà consumi, perché è un'energia di scambio tra motore e linea. La potenza reattiva Q riguarda l'energia che viene alternativamente assorbita e restituita dal campo magnetico (circuiti induttivi) o dal campo elettrico (circuiti capacitivi).
Il prelievo di energia reattiva pari al 33% dell’attiva corrisponde a un cos φ di 0,95. Solitamente, l’energia reattiva riguarda elettrodomestici e dispositivi che sfruttano campi magnetici per funzionare. P = V x I x cosØ. Energia reattiva, cos’è? Se l’energia reattiva è pari al 75% dell’attiva, il cos φ è minore di 0,8 e la penale applicata risulta maggiore. Si misura in var (voltampere reattivi) e viene calcolata con la formula: Q = V x I x senØ . Si indica con il simbolo Q e si misura in VAR (Volt-Ampère reattivi). Per questo si dice che il motore assorbe dalla linea oltre alla potenza attiva anche una potenza reattiva.
Solo quando la […] Si misura in var (voltampere reattivi) e viene calcolata con la formula: Q = V x I x senØ.
dove Ø è l'angolo di sfasamento tra tensione e corrente.
dove Ø è lo sfasamento tra tensione e corrente. L’energia reattiva dell’utente, infatti, provoca maggiori consumi ed impegno sulle linee elettriche del distributore, che addebita in bolletta delle penali per un basso fattore di potenza (cosφ). È tollerata una quantità massima di prelievo di energia reattiva, attualmente valida solo per le forniture al di sopra dei 16,5 kW di potenza, oltre la quale scatta una sanzione.
La potenza reattiva non solo non può essere trasformata in lavoro meccanico, ma causa anche il transito in rete di una maggiore corrente efficace rispetto a quella che si avrebbe consumando sola potenza attiva. Ciò significa quindi che la potenza totale assorbita da un condensatore puro su un ciclo completo è pari a zero, quindi la potenza reattiva dei condensatori non esegue alcun lavoro reale. La potenza reattiva è dunque la potenza che va e viene dal generatore e si riscontra solo se nel bipolo è presente qualche reattanza. Trattasi di un’energia di scambio che non viene consumata ma solamente assorbita per un brevissimo lasso di tempo da alcuni elettrodomestici e dispositivi presenti nelle abitazioni e che poi viene reimmessa in rete.