Un incontro che, dopo otto secoli, non smette di interrogarci. Tu sei forte, Tu sei grande, Tu sei altissimo, Tu sei re onnipotente, Tu, Padre santo, re del cielo e della terra. Questi “lo ascoltò volentieri e lo pregava vivamente di restare presso di lui”, ma esitò ad accettare l’invito a convertirsi con tutto il suo popolo. Non lo sappiamo con certezza. Al contrario, col declino dell’impero ottomano e il depotenziamento delle armate musulmane, i filosofi illuministi del XVIII secolo, critici verso gli ordini religiosi, presentano Francesco come un fanatico pazzo davanti ad un Sultano saggio. [...] Diano a chiunque chiede; e a chi toglie il loro, non lo richiedano»[2]. Nel 1219 Francesco realizzò finalmente un suo ardente desiderio: predicare la fede cristiana ai musulmani. Malik al-Kāmil, nipote di Saladino e Sultano di Egitto e Palestina, era un uomo di cultura, conosciuto per la sua giustizia e per il suo interesse verso le discussioni scientifiche e religiose. Per questa ragione e visto il carattere umile del Santo, molti storici hanno rifiutato la veridicità di questa offerta. Legenda Maior IX,8 In questi giorni in cui in Italia e in altri Paesi del mondo non è possibile... Piazza San Giorgio, 2 La V crociata e l’incontro con il Sultano. L’invito alla pace diventa allora un pensiero costante per il giovane. San Francesco e il corno del Sultano Sarebbe un dono fatto dal Sultano al Santo durante la sua visita in Egitto. Il Santo è allora rappresentato, in diversi quadri, mentre legato viene portato violentemente davanti ad un Sultano poco incline ad ascoltarlo. Casa editrice: Einaudi, 2019. Francesco e il sultano. Il Sultano e San Francesco Di Tiziano Terzani. Padre Pacifico Sella, ofm – L’incontro tra frate Francesco e il Sultano. Da quel momento in poi, racconta Tommaso da Celano, Francesco «mutò le armi mondane in quelle spirituali, ed in luogo della gloria militare ricevette una investitura divina»[1]. [15] Francesco d’Assisi, Regola non bollata, XVII, in Fonti Francescane, n. 46. Appunti: Il sultano d’Egitto, Malik-al-Kamil, era nipote (di zio) del Saladino. Francesco e il Sultano. Jeusset Gwenolé, San Francesco e l'Islam, Terra Santa 2009. Proprio facendo riferimento a questo spirito, Papa Giovanni Paolo II, il 27 ottobre del 1986, ancora in clima di Guerra Fredda, si recò ad Assisi con i leader cristiani e delle religioni mondiali per pregare per la Pace. È con questo invito a seguire il padrone, invece del servo, che Francesco si trasforma, secondo i suoi confratelli, in autentico e spirituale Miles Christi, soldato di Cristo, cioè colui che ama il nemico, invece di ucciderlo. Rispondendo all'appello fatto dal nostro responsabile della curia generale fra Benedict Ayodi abbiamo creato il grande progetto 'FRANCESCO E IL SULTANO che ci vedrà impegnati per l’intero biennio 2018-2020 (speriamo anche in collaborazione con le altre famiglie francescane). Il cardinale racconta infatti che «[Francesco] partì per il campo del Sultano d’Egitto senza alcuna paura, forte dello scudo della fede», mentre quest’ultimo venne «convertito alla dolcezza dallo sguardo di quest’uomo di Dio»[9]. Siamo nel settembre del 1219. Nuovamente appare l’offerta da parte di Malik al-Kāmil di doni preziosi che Francesco rifiuta, con grande ammirazione del Sultano. Ma il sultano gli rispose: “Non credo che qualcuno dei miei sacerdoti abbia voglia di esporsi al fuoco o di affrontare la tortura per difendere la sua fede”, e Bonaventura a questo punto soggiunge che il sultano infatti “si era visto…scomparire immediatamente sotto gli occhi, uno dei suoi sacerdoti, famoso e d’età avanzata, appena udite le parole della sfida”. A Gerusalemme, in questi giorni, si stanno tenendo i lavori del Convegno dedicato agli 800 anni dell’incontro tra il Santo e il Sultano Malek al-Kamel, avvenuto 1219. Vogliono solo tornare nel campo cristiano. [7] Jacques de Vitry, Historia de Jerusalem, in Giulio Basetti-Sani, L’Islam e Francesco D’Assisi, p. 159. Il Sultano ascolta il frate e risponde che «l’indomani avrebbe convocato i suoi sapienti, i suoi sufi, per discutere con lui, che aveva detto parole oneste, inattese e accettabili.» Estremamente interessante è la versione contenuta nella Regola non bollata del 1221, scritta quindi appena due anni dopo l’incontro con il Sultano, che non lascia dubbi sulla visione francescana dell’evangelizzazione. Ecco allora che l’approccio di Francesco, basato su rispetto dell’altro e testimonianza della vita, diventa una luce a cui guardare nelle relazioni interreligiose. Per convincerlo, gli propone la famosa ordalia del fuoco: «Io, con i tuoi sacerdoti, entrerò nel fuoco e così, almeno, potrai conoscere quale fede, a ragion veduta, si deve ritenere più certa e più santa»[10]. Un racconto confermato da San Bonaventura, il quale al contempo, come l’Ernoul e riportando le parole di fra’ Illuminato, descrive un Sultano talmente colpito dal Santo da chiedergli di restare presso la sua corte. Francesco spiega di venire da una città vicino a Roma che si chiama Assisi, di essere inviati da Dio e di essere uomini al suo servizio, giunti al cospetto del Sultano per parlare di Dio e per parlare di pace. [12] John Tolan, Le Saint chez le Sultan, p. 21. Chiediamo il contributo di chi, come te, ha a cuore la nostra missione, condivide i nostri valori e cerca approfondimenti seri ma accessibili sul mondo islamico e sui suoi rapporti con l’Occidente. Era infatti il 1219 quando, in piena Quinta Crociata, il frate Francesco d’Assisi s’imbarcò per raggiungere la Terra Santa, e si recò dal Sultano d’Egitto Malik Al Kamil. Del viaggio dall’Italia si conosce poco. ( Francesco allora offrì di entrare nel fuoco da solo, se il sultano avrebbe promesso di convertirsi nel caso il santo ne uscisse illeso. [2] Francesco d’Assisi, Regola non bollata, XVI, in Fonti Francescane, n. 40. Le fonti, spesso di parte, presentano diverse lacune. Francesco e il Dialogo Questo approccio violento alla missione tra gli infedeli e i saraceni non appartiene all'esperienza di san Francesco nè ai suoi frati che avevano già sperimentato le povertà e le miserie della guerra e le nefaste conseguenze delle stesse crociate. [14] Francesco d’Assisi, Regola non bollata, XVI, in Fonti Francescane, n. 42-44. L’opera di Francesco diventa sempre di più quella di un uomo che ha cercato un’alternativa pacifica alle crociate[12]. Al contrario, Francesco dedica loro un intero capitolo della sua Regola. Tradurre i Salmi nella lingua del Corano: l’esperimento di Mohammad al-Sadeq... Negli anni ’50, un intellettuale musulmano e un frate domenicano... Afif Osseiran: un cristiano venuto dall’Islam. In un secondo momento può arrivare l’evangelizzazione vera e propria, ma solo «quando piace al Signore». Questo è il momento che Giotto illustra: Francesco al centro che indica sia il fuoco che se stesso, mentre a sinistra i sacerdoti musulmani si dileguano e, a destra, il sultano, rifiutando l’offerta di Francesco di entrare nel fuoco solo, a sua volta gli offre “molti doni preziosi…per distribuirli ai cristiani poveri e alle chiese, a salvezza dell’anima sua”. San Francesco d’Assisi: riassunto della vita e la predicazione del santo patrono d’Italia e fondatore dell’ordine religioso che da lui prese il nome. Non ultima, il suo viaggio ad Abu Dhabi: Con animo riconoscente al Signore, nell’ottavo centenario dell’incontro tra San Francesco di Assisi e il sultano al-Malik al-Kāmil, ho accolto l’opportunità di venire qui come credente assetato di pace, come fratello che cerca la pace con i fratelli. Alcuni autori del XV secolo, per esempio, sottolineano la violenza del Sultano e del suo esercito. [8] Aa. Cari amici la rivista San Francesco e il sito sanfrancesco.org sono da sempre il megafono dei messaggi di Francesco, Il primo compito è quello della testimonianza della vita, più importante delle parole, come ribadisce in diversi scritti: «E tutti i frati si guardino dal calunniare alcuno, e evitino le dispute di parole», scrive al capitolo XIX della stessa Regola. Francesco e il sultano: recensione del libro di Ernesto Ferrero. Ma sappiamo quello che afferma sull’amore al nemico, che per imitatio Christi, diventa amico. Trama e commenti. +39 02 26600431, L'incontro fra San Francesco e il Sultano [Fra Angelico via WikiArt]. Al momento non sono disponibili copie per questo codice ISBN. (di Timothy Verdon). Non è Francesco a usarla per sé. La versione concorda con quella di Jacques de Vitry, soprattutto per quanto riguarda l’attraversata coraggiosa dei due frati e l’incontro rispettoso con il Sultano. Il beato Francesco, per testimoniare la fede di Cristo, volle entrare in un gran fuoco con i sacerdoti del Sultano di Babilonia. Le parole rischiano di essere sterili. https://www.analisidellopera.it/san-francesco-davanti-al-sultano-giotto Giuseppe Buffon, Francesco l'ospite folle. Un approccio particolarmente presente nel Pontificato dell’attuale Papa Francesco, il quale ha fatto riferimento a quell’incontro e allo spirito d’Assisi in diverse occasioni. Sacro Convento, © 2020 tutti i diritti riservati • Credits. È il celebre incontro tra San Francesco e il Sultano. Alcuni, come Michetti, hanno postulato un consenso-assenso, secondo cui la mancanza di scritti di Francesco sulla questione e il suo rispetto delle gerarchie indicherebbero una mancanza di critica, se non talvolta un’approvazione della crociata[3]. Il capitolo piú avventuroso San Francesco di Assisi (1191-1226), con il proprio modo di essere, ha portato la fresca brezza del vangelo nel mondo. Proprio questo silenzio è stato interpretato, nel tempo, in modi diversi. Dalle cronache cristiane sappiamo anche che non era un guerrafondaio: secondo le parole del cardinale Jacques de Vitry, la sua benevolenza «nei riguardi dei cristiani crociati divenne sempre più grande»[7]. Il terzo tentativo fu quello buono per l’incontro con Malek al- Kamel. L’altro modo è che quando vedranno che piace al Signore, annunzino la parola di Dio perché essi credano in Dio onnipotente Padre e Figlio e Spirito Santo, Creatore di tutte le cose, e nel Figlio Redentore e Salvatore, e siano battezzati, e si facciano cristiani, poiché, se uno non sarà rinato per acqua e Spirito Santo non può entrare nel regno di Dio[14]. Sicuramente incontrano diversi re cristiani e il legato apostolico, Pelagio Galvan. Questo allora gli propone di accettare quei doni per offrirli ai poveri e alle chiese, ma Illuminato racconta l’ulteriore rifiuto di Francesco, giustificato dal desiderio di rimanere libero dal denaro[11]. Questo articolo fa parte di un'antologia di articoli critici su Oriana Fallaci. Dal 2004 lavoriamo per favorire la conoscenza reciproca tra cristiani e musulmani e studiamo il modo in cui essi vivono e intrepretano le grandi sfide del mondo contemporaneo. Sultano: – Così sia, insieme lodiamo – ed esploriamo – il nostro Dio Buono e Misericordioso! 800 anni da un incredibile incontro è un libro di Enzo Fortunato , Piero Damosso pubblicato da San Paolo Edizioni nella collana I Papi del terzo millennio: acquista su IBS a 16.00€! Il sultano trova gran piacere ad ascoltare Francesco, quello strano monaco venuto dall’Italia. Nei secoli ha ispirato molti pittori, ma l’affresco di Giotto conservato nella basilica superiore di Assisi intitolato “Prova del Fuoco” è quello più noto e forse artisticamente insuperabile. Brossura ISBN 10: 8806242873 ISBN 13: 9788806242879. Uno dei più straordinari gesti di pace nella storia del dialogo fra cristianesimo e islam, […] Si tratta di un’espressione attribuita, a partire da S. Bernardo, ai crociati, ma che affonda le sue radici in S. Paolo, con un’accezione tutta spirituale: «Insieme con me prendi anche tu la tua parte di sofferenze, come un buon soldato di Cristo Gesù» (2Tim 2,3). Raggiungendo l’esercito crociato a Acri e poi a Damiata, Francesco ottenne dal legato pontificio di potersi recare, al suo rischio e responsabilità, dal principe musulmano, il sultano Melek-el-Kamel. Sultano Sei dunque un vero uomo di fede, perché è detto: I credenti sono coloro che, quando Allah viene menzionato provano un tremore nel loro cuore. L'enciclopedia online ha intercettato uno degli insopprimibili moti umani, la curiosità, Un piccolo capolavoro davanti alla Chiesa di santo Stefano degli Abissini, Se ne parla nel saggio di Patrizio Bianchi "Nello specchio della scuola", Organo ufficiale di stampa della Basilica di San Francesco d'Assisi Il libro, nel canto XI del “Paradiso”, ricorda con alcuni celebri versi l’incontro tra Malik al-Kȃmil e San Francesco. Atti della Giornata di Studio (Firenze, 25 settembre 2010), Studi Francescani, Firenze 2011. Tiziano Terzani le scrisse una lunga lettera di risposta intitolata Il Sultano e San Francesco.Eccola di seguito. Ad accompagnare il Santo c’è probabilmente fra’ Illuminato, chiamato così perché si dice miracolato e guarito dalla cecità dallo stesso Francesco. Francesco e il sultano. Il rifiuto dei dottori è categorico[8]. Tel. Ce lo racconta Ernesto Ferrero in “Francesco e il sultano” che è una biografia appassionata e avventurosa del più amato di tutti i santi, di un frate che ha dato vita al Cantico delle Creature e che si è sempre distinto per il suo modo rivoluzionare di pensare a Dio. 20123 - Milano Grazie! Il 2019 è un anno di festeggiamenti per l’ordine francescano e la Chiesa cattolica. Però nessuno di essi volle entrare con lui ma tutti fuggirono subito dalla presenza del Santo e del Sultano. La funzione di questo episodio è infatti quella di associare Francesco al grado più alto della santità cristiana, quello dei martiri, dimostrando la completa disponibilità del Poverello a morire per Cristo. Se non possono rendere la sua anima e quella del suo popolo a Dio, nulla ha più valore. Alla radice dell’incolmabile distanza tra questi due mondi vi è poi sempre il denaro, perché mentre Francesco è pronto a dare la vita, il sultano non offre che “molti doni preziosi”. I biografi non raccontano molto sulla permanenza dei due frati nel campo di Damietta. Nel 2019 ricorrono gli 800 anni dall’incontro di S. Francesco col Sultano. Bolletino della Società internazionale di studi francescani, Fondazione Centro italiano di studi sull'alto medioevo, Spoleto 2012. La destinazione finale è il centro dei combattimenti, Damietta, la città sul delta del Nilo considerata dai crociati la chiave per raggiungere il Cairo e andare al cuore dell’esercito musulmano, nell’impossibilità di conquistare Gerusalemme. Secondo questo testo, il frate di Assisi, interrogato dal Sultano, chiede di poter parlare con lui, anche alla presenza dei suoi dottori, per dimostrar la verità della fede cristiana e la falsità della loro. Però nessuno di essi volle entrare con lui ma tutti fuggirono subito dalla presenza del Santo e del Sultano. Nel 1203, mentre cerca di raggiungere Lecce per imbarcarsi verso Gerusalemme e partecipare alla IV crociata, bandita dal “Servo di Dio” Papa Innocenzo III, una rivelazione cambia la rotta della vita di Francesco. Qual è la posizione di Francesco sulle crociate e la guerra? Nel giugno 1219 Francesco d'Assisi parte per nave alla volta dell'Oriente e si lancia in un'impresa temeraria: raggiungere Damietta assediata dai crociati e incontrare il Sultano d'Egitto. A questo scenario, la Cronaca d’Ernoul aggiunge dei dettagli interessanti. San Francesco e il Sultano (websource) Tutto il mondo si sta preparando alle celebrazioni del 4 ottobre, festa di San Francesco d’Assisi. È il celebre incontro tra San Francesco e il Sultano. E se Francesco non parla apertamente di fraternità universale, l’umiltà rimane primaria caratteristica dell’ordine e il servizio agli altri una costante. In entrambe le versioni, Francesco riesce a parlare con il Sultano e ad annunciare la sua fede in Cristo, dichiarando a motivo della sua visita la salvezza di al-Kāmil e del suo popolo. Aprile 21, 2017 11:37 ZENIT Staff Chiese locali. San Francesco e il sultano è un libro di Lucianetti Francesco Trabuio Gianfranco , pubblicato da Ancilla nella collana Piccoli lettori e nella sezione ad un prezzo di copertina di € 12,00 - 9788897420316 Del contenuto dell’incontro parlano alcune fonti cristiane, tra cui quelle francescane e la Cronaca d’Ernoul, datata 1227-1229. Al capitolo XIV della sua Regola non Bollata, scrive infatti che «quando i frati vanno per il mondo», in qualunque casa entrino, devono augurare la pace: «non resistano al malvagio; ma se uno li percuote su una guancia, gli offrano l’altra. Libanese sciita convertitosi al Cristianesimo e divenuto prete maronita, Afif... Sulle orme di Comboni, l’obbedienza come via per l’incontro. Pelagio è un uomo autoritario, in dissenso, all’interno del campo, con il re Giovanni di Gerusalemme ed altri capi della crociata. Il tuo aiuto è prezioso per garantire la continuità, la qualità e l’indipendenza del nostro lavoro. Il 2019 è un anno di festeggiamenti per l’ordine francescano e la Chiesa cattolica. È il racconto in parole, musica, canto e immagini, di un incontro cruciale avvenuto tra Francesco e Malik al Kamil, Sultano d’Egitto e di Siria, 800 anni fa in Egitto, a Damietta. Questi altri non sono più solo i cristiani, ma «ogni creatura umana» a cui i frati devono essere soggetti «per amore di Dio». di Redazione Web 04/10/2019. [13] Francesco d’Assisi, Regola non bollata, c. XXII, in Fonti Francescane, n. 56. [3] Per una panoramica delle posizioni vedi Alfonso Marini, “Storia contestata: Francesco d'Assisi e l'Islam”, in Franciscana. Piuttosto i biografi, dopo il racconto della visione, iniziano ad attribuirla al Santo, recuperandone il senso originario. San Francesco e il Sultano in Egitto Le fonti di un incontro. Prima parte del cartone animato della storia "San Francesco e il lupo di Gubbio" narrata nei Fioretti. È un’interpretazione contestata, ma che ben si sposa con le posizioni del Santo sulla fraternità, l’amore al nemico e il rapporto con i musulmani. Fortemente presente nella memoria del poverello di Assisi è infatti il comandamento di Cristo ad amare il nemico, tanto da scrivere, al capitolo 22 della regola che, sull’esempio di Cristo che «chiamò amico il suo traditore […], sono, dunque, nostri amici tutti coloro che ingiustamente ci infliggono tribolazioni e angustie, ignominie e ingiurie, dolori e sofferenze, martirio e morte, e li dobbiamo amare molto poiché, a motivo di ciò che essi ci infliggono, abbiamo la vita eterna»[13]. ‎800 ANNI FA — mentre era in atto la quinta Crociata che avrebbe portato i crociati in nuovi territori lontani da Gerusalemme e a scontrarsi con il sultanato degli Ayyubidi sul delta del Nilo, presso la città di Damietta — san Francesco d’Assisi intraprendeva un viaggio rivoluzionario quanto pericolo… ©2021 Fondazione Internazionale Oasis C.F. Le interpretazioni e la Regola Non Bollata. Francesco Io non potrò che prostrarmi con rispetto e ascoltare ogni volta che verrà pronunciato il nome di Dio. Con il passo di un romanzo d'avventura e la precisione di una biografia, Francesco e il Sultano trasforma il tessuto di racconti favolosi che chiamiamo Storia in una vicenda che continua a riguardarci da vicino. Il suo sogno uguale a quello di molti suoi coetanei: diventare cavaliere. Tra il XIX e il XX secolo, la visione è quella di un’azione civilizzatrice, che incarna a pieno lo spirito di bontà attribuito alle colonizzazioni dell’epoca. Per maggiori informazioni visita il nostro sito Informativa sulla Privacy. Contesto e preoccupazioni storiche hanno determinato la lettura che ne hanno fatto le singole epoche. Il racconto di San Bonaventura prosegue con il Sultano che non accetta la prova, per timore, secondo fra’ Illuminato, di una sedizione popolare. Conquista militare e evangelizzazione andavano, infatti, di pari passo. Una prova che il Santo è disposto a fare anche da solo. Torino – Giovedì 6 giugno all’Arsenale della Pace si è tenuta la tavola rotonda «San Francesco e il Sultano. Sono infatti passati 800 anni da quel 1219, in cui, in piena crociata, in Egitto, un semplice frate di Assisi decise di oltrepassare la frontiera del campo crociato e incontrare il capo della fazione avversa, armato solo del suo saio e della sua fede. Francesco comanda ai frati di andare «come agnelli in mezzo ai lupi», laddove la pecora è simbolo dell’umiltà di Cristo. 0 ), http://www.santuariodelibera.it/FontiFrancescane/fontifrancescane.htm, http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2019/february/documents/papa-francesco_20190204_emiratiarabi-incontrointerreligioso.html. Al contrario dell’Ernoul però, il cardinale racconta che Francesco non solo si professò cristiano, ma ebbe modo di parlare al Sultano della sua fede in Cristo nel corso di diversi giorni e di essere ascoltato.