Magistratura Indipendente utilizza cookies tecnici e di profilazione. I requisiti prescritti devono essere posseduti alla data di scadenza del termine stabilito nel bando di concorso per la presentazione della domanda di ammissione. Ma concretamente quanto peso ha il punteggio di una laurea in giurisprudenza, al giorno d’oggi? «Senza 110 quante possibilità ho di trovare lavoro?». Oggi infatti, per quei giovani brillanti neolaureati, il concorso in magistratura non è più appetibile come un tempo, perché all’allungamento dei tempi dovuto al fatto di dover obbligatoriamente frequentare una scuola di specializzazione o uno stage formativo si aggiunge la quasi assoluta incertezza sui tempi successivi: il bando del concorso in magistratura non è coordinato con la fine della scuola e i requisiti per partecipare al concorso devono essere posseduti al momento della scadenza del bando e non al momento degli scritti. n. 160 del 2006) un colloquio su una lingua straniera: diventano magistrati coloro che ottengono un giudizio di idoneità nel colloquio sulla lingua straniera prescelta. Un candidato deve poter ottenere un voto molto alto anche se non è a conoscenza dell’ultima sentenza sul tema oggetto di esame, purché dimostri spirito critico, capacità di orientarsi fra le norme e di sviluppare delle idee ragionevoli, non necessariamente in linea con la giurisprudenza prevalente o la dottrina dominante. Leggi come poter gestire i ns. [5] Procedura civile, procedura penale e diritto processuale amministrativo. L’accesso a tale concorso non è subordinato al possesso di un voto minimo di laurea, né esso garantisce un punteggio extra per le prove. Sotto questo aspetto potrebbe essere utile rimeditare la distinzione, che avviene con la riforma, tra i “bravi”, che possono accedere subito al concorso, e coloro che invece devono prima frequentare la Scuola. Non vorrei sembrare eccessivo nello scomodare l’art. n. 160 del 2006 (l’art. Stampa 1/2016. Continuando la navigazione del sito, acconsenti all'utilizzo dei cookies. Talvolta, negli annunci per la ricerca di nuovi praticanti presso studi legali più importanti o presso l’ufficio legale di enti pubblici, possono essere indicati dei punteggi minimi di laurea come “filtro” alle candidature. Pertanto, per chi aspira a svolgere questo stage, il voto e i tempi di laurea sono fondamentali. La prima modifica della disciplina del concorso in Magistratura consiste in un parziale ritorno al passato, consentendo l’accesso al concorso ai neolaureati in giurisprudenza ma non a tutti: soltanto a coloro che abbiano un voto di laurea pari o superiore a 108/110 e una media di almeno 28/30 negli esami più importanti[1]. Dopo la laurea, chi intende conseguire un ulteriore titolo, ha un ampio ventaglio di opzioni. Tale proposta ha ad oggetto non solo la disciplina dell’accesso in magistratura ma si inserisce anche in un più ampio quadro di riforme della giustizia che riguardano anche: 1) una revisione della geografia giudiziaria, attraverso una più razionale distribuzione territoriale delle corti d’appello; 2) una riforma degli illeciti disciplinari e delle incompatibilità dei magistrati; 3) una riforma del sistema delle valutazioni di professionalità e di conferimento degli incarichi; 4) una riforma dei trasferimenti di sede e di funzioni dei magistrati; 5) una riorganizzazione degli uffici del pubblico ministero. 2 del regolamento sui pubblici concorsi, approvato con d.P.R. «È meglio laurearsi in tempo anche se con un voto basso oppure cerco di metterci un po’ di più pur di uscire con un punteggio di laurea più alto?». Per partecipare al concorso in magistratura sono necessari alcuni requisiti fondamentali: la laurea in giurisprudenza: [7] Dovrebbe altresì essere attribuita al candidato la facoltà di dimostrare la conoscenza di ulteriori lingue straniere, con conseguente possibilità per la commissione di innalzare il voto. Quanto all’ipotizzato intervento di riforma delle scuole di specializzazione per le professioni legali, attualmente disciplinate dall’art. Tirando le fila del discorso, sarebbe quindi forse paradossalmente più utile consentire senza distinzione a tutti i neolaureati in giurisprudenza di accedere subito al concorso, in modo da permettergli di sapere dopo un numero accettabile di anni (il tempo di partecipare a tre concorsi in magistratura), se la loro strada è quella della magistratura o se invece sono più adatti per altri lavori, parimenti dignitosi. Venendo alla riforma della disciplina del concorso in magistratura, le modifiche più rilevante sono due: i requisiti per accedere al concorso e i contenuti delle prove scritte. La proposta di legge delega di riforma dell’ordinamento giudiziario. Concorso Magistrati per 320 posti: requisiti, ammissione e prove di esame Tutto quello che c'è da sapere sul concorso per magistrati: requisiti, presentazione domanda e prove d'esame. e) prevedere che i laureati in possesso dei requisiti per l’accesso diretto al concorso in magistratura possano frequentare i corsi pratici delle scuole di specializzazione senza obbligo di sostenere l’esame finale. Sebbene normalmente i bandi che illustrano le modalità di accesso a questi percorsi di studio non richiedono tra i requisiti un punteggio minimo, il voto di laurea potrebbe risultare fondamentale. Tuttavia non è preclusa la possibilità di riconoscere un punteggio extra a chi si laurea con un punteggio più alto o a chi ottiene la lode. [1] Si tratta degli esami di diritto costituzionale, diritto privato, diritto processuale civile, diritto commerciale, diritto penale, diritto processuale penale, diritto del lavoro e diritto amministrativo, Email (obbligatoria se vuoi ricevere le notifiche), Notificami quando viene aggiunto un nuovo commento. Per l'accesso a profili professionali di ottava qualifica funzionale è richiesto il solo diploma di laurea. Oppure iscriviti alla nostra newsletter per rimanere sempre aggiornato. Attualmente è stato bandito un concorso per 315 posti (con assunzione effettiva di 210 persone) per possessori di laurea. Requisiti, domanda telematica di partecipazione e scadenza per l’invio. Come abbiamo già ampiamente accennato, per diventare magistrato ordinario occorre superare un concorso indetto dal Ministero della Giustizia. Viceversa, con un punteggio di laurea troppo basso, il proprio curriculum potrebbe essere direttamente cestinato. Tra i più spendibili in ambito lavorativo vi sono i master (di I° e II° livello, universitari e non), i corsi di perfezionamento, i dottorati di ricerca. Questo ampliamento delle discipline potrebbe apparentemente essere considerata una novità positiva: tuttavia è evidente che la quantità non può che andare inevitabilmente a scapito della qualità; inoltre le procedure difficilmente possono essere realmente comprese e fatte proprie senza la pratica sul campo di cui ho già parlato. Il contenuto delle prove scritte. Sarebbe allora forse più ragionevole attribuire alla lingua straniera la dignità di una materia come le altre, attribuendo alla commissione la possibilità di esprimere non un semplice giudizio di idoneità o meno ma un vero e proprio voto, in modo che il magistrato che abbia una perfetta conoscenza della lingua possa ottenere un giudizio più alto rispetto a chi riesca soltanto a biascicare e storpiare qualche parola straniera[7]. [4] La relazione illustrativa alla legge delega in tema di scuole di specializzazione prevede che nelle Scuole debbano essere tenuti  corsi sia di tipo pratico che teorico, ma è prevedibile che non tutte le Scuole riusciranno ad assicurare corsi del genere, anche perché, in assenza di precedenti, ancora non è chiaro in cosa possa consistere esattamente la prova pratica: Una volta in possesso dei requisiti per competere, non sono previste limitazioni o benefici in base al proprio punteggio di laurea: tutti partono da zero. La carriera notarile presenta analogie con quella d’avvocato, almeno per quel che concerne il “non” peso del proprio voto di laurea. Dopo aver selezionato la classe di concorso richiesta, inserire il titolo di studio di accesso Non a caso infatti, le frequentatissime (e molto costose) scuole private di preparazione al concorso in magistratura hanno sempre come insegnamenti esclusivamente quelli oggetto della prova scritta. Ciò perché quasi sempre sono previsti dei posti limitati e quindi, laddove le domande dovessero essere superiori alle disponibilità, la selezione avverrà in base alle graduatorie, sulla cui formazione il voto di laurea avrà un peso, unitamente agli ulteriori ed eventuali criteri menzionati, in base al singolo bando. Iscriviti per rimanere sempre informato e aggiornato. – 3. Ovviamente un voto di laurea alto, specie se ottenuto in tempi brevi, costituisce un ottimo biglietto da visita. Qualche suggerimento. Da ultimo non può non evidenziarsi come in questo modo si eviterebbe il rischio di una corsa verso le Università ritenute più facili e generose nei voti, il che, a catena, determinerebbe la forte tentazione, per le Università stesse, che delle rette universitarie vivono, di mostrarsi effettivamente più generose e maggiormente condiscendenti con gli studenti, con un prevedibile incremento in breve tempo degli aspiranti magistrati abilitati a partecipare al concorso con la sola laurea e senza ulteriori requisiti, con inevitabile ulteriore ingolfamento delle procedure concorsuali. [1] Questo il testo della proposta di un nuovo art. – 4 Qualche suggerimento. Dal 2013 il decreto del fare ha introdotto la possibilità di svolgere un tirocinio teorico-pratico in affiancamento ad un magistrato presso un ufficio giudiziario, della durata di 18 mesi. Due elaborati sono di natura teorica e il terzo di natura pratica, consistente nella redazione di una sentenza, che postuli conoscenze di diritto sostanziale e di diritto processuale. Un’ultima notazione su quello che potrebbe sembrare apparentemente un dettaglio e che invece dimostra la scarsa considerazione che, più o meno inconsciamente, si ha per coloro che abbiano una conoscenza delle lingue straniere, sicuramente utili, specie in una prospettiva futura, per un giovane magistrato. – 2. Conviene semmai ricercare la propria risposta attraverso un’analisi specifica basata sulle aspirazioni lavorative del singolo dottore in giurisprudenza. Dare una risposta assoluta e generale appare impossibile. L’unica preclusione può riguardare chi ambisce a svolgere la pratica o a lavorare in uno studio legale prestigioso: i grandi studi, infatti, quando cercano nuovi collaboratori, considerano e selezionano gli aspiranti in base al curriculum, e lì un percorso universitario a pieni voti fa la differenza. 2, comma 1-bis del d.lgs. Una commissione di studio guidata da Michele Vietti ha di recente predisposto un progetto di riforma dell’ordinamento giudiziario sfociato in  una proposta di legge delega, la cui discussione in Parlamento è imminente. 1, comma 1, del d.lgs. Il bando prevede di volta in volta i requisiti per poter accedere: la laurea magistrale non è mai sufficiente, titoli alternativi per poter accedere al concorso sono il diploma della scuola di specializzazione, essere già avvocati, aver fatto un dottorato in materie giuridiche e altri per chi già lavora nella PA. Si pensi poi che le Università hanno  il massimo interesse ad ammettere tutti coloro che fanno domanda, perché pagano una sostanziosa retta alle Università stesse. Il concorso per l’assunzione di nuovi giudici, ormai annualmente bandito, è un concorso di secondo livello. Un suggerimento potrebbe dunque essere quello di strutturare il corso di studi delle Scuole su più anni, in modo da accompagnare il neolaureato dalla laurea al momento del concorso, rendendo però obbligatoria la frequentazione solo del primo anno. L’introduzione di una prova pratica di redazione di una sentenza a scapito di una prova teorica, rischia di apparire solo l’indice (come lo era stata la disastrosa introduzione della prova preselettiva a quiz) di una ricerca della modernità a tutti i costi e di una certa acritica soggezione a modelli giuridici anglosassoni di common law che privilegiano la pratica rispetto alla teoria nei cui confronti la cultura giuridica romanistica e italiana ha davvero poco da invidiare. Ciò significa che per accedervi è richiesto non solo il possesso del titolo di laurea in giurisprudenza ma anche un’ulteriore abilitazione o titolo (quali, ad esempio, l’abilitazione per l’avvocatura, l’aver completato con esito positivo il tirocinio presso gli uffici giudiziari introdotto dal decreto del fare, l’aver conseguito il diploma presso una Sspl, ecc.). Quindi anche in questo ambito si può sostenere che, almeno a volte, il punteggio di laurea passa in secondo piano o può risultare addirittura ininfluente. | Codice Univoco: M5UXCR1 | IBAN: IT 07 G 02008 16202 000102945845 - Swift UNCRITM1590, Supporto legale 100% online per avviare e gestire la tua attivitÃ, Questo sito contribuisce alla audience di, Richiedi una consulenza ai nostri professionisti. Sotto questo punto di vista, l’indicazione nella legge delega di una riduzione della durata della Scuola può senz’altro considerarsi un passo avanti solo se si considera la frequentazione della Scuola come una necessità formale per ottenere il diploma necessario per accedere al concorso in magistratura; da un punto di vista sostanziale però una riduzione della durata delle Scuole non farebbe che aumentare ulteriormente gli spazi delle scuole private. Concorso magistratura: come fare domanda. [2] La nomina a magistrato ordinario si consegue mediante un concorso per esami bandito con cadenza di norma annuale in relazione ai posti vacanti e a quelli che si renderanno vacanti nel quadriennio successivo, per i quali può essere attivata la procedura di reclutamento. b) ridurre la durata delle scuole di specializzazione di cui all’articolo 16 del decreto legislativo 17 novembre 1997, n. 398 sino ad un massimo di 18 mesi e, conseguentemente, ridefinire i modelli didattici di formazione, stabilendo che devono contenere corsi sia di tipo pratico che teorico e prevedendo la piena autonomia didattica delle scuole, salva l’omogeneità dell’insegnamento nelle materie oggetto di prova scritta del concorso per l’accesso in magistratura; Il diritto europeo ha imposto all’ordinamento italiano il recepimento di un principio: l’illegittimità del voto minimo per i concorsi pubblici. Temo inoltre che le Scuole di specializzazione e le Università non siano attualmente in grado di fornire agli studenti un’adeguata preparazione per la redazione di una sentenza[4], con il forte rischio di un ulteriore rafforzamento delle scuole provate di preparazione al concorso in magistratura. ... laureati in possesso del diploma di laurea in giurisprudenza conseguito, salvo che non si tratti di seconda laurea… c) introdurre misure volte ad incentivare la possibilità delle scuole di specializzazione di consorziarsi al fine di ridurne il numero complessivo sul territorio nazionale per garantire un’offerta formativa maggiormente omogenea e qualificata; 3. Accadrà così ad esempio che ai prossimi scritti in magistratura per 350 posti, che si svolgeranno ai primi di luglio, non potranno accedere, come invece sarebbe logico, coloro che avranno appena conseguito il diploma della scuola di specializzazione. Come diventare magistrati: requisiti. Chi invece punta sugli annunci di lavoro presso aziende o privati dovrà fare i conti con la naturale “legge del mercato”. A tale proposito appare irragionevole dimenticare, proprio in presenza del ricordato mancato coordinamento fra conclusione della scuola di specializzazione e prove scritte, l’assenza di una offerta formativa legata alle università per gli specializzati (nonché per tutti le categorie di coloro che possono accedere al concorso) che li accompagni fino al concorso: l’esperienza attuale dimostra che i più motivati fra gli specializzati, una volta finita la Scuola ed in attesa del concorso, si iscrivono alle già ricordate costosissime scuole private. Conseguenza della modifica normativa oltretutto sarà quella di ampliare le discipline di studio per lo scritto: mentre attualmente per prassi il diritto processuale amministrativo già può sostanzialmente essere oggetto della prova scritta di diritto amministrativo, una notevole indiretta novità della riforma è quella di “costringere” gli aspiranti magistrati a preparare per lo scritto anche procedura civile e procedura penale, dato che la prova pratica che “postuli conoscenze di diritto processuale” viene decisa per sorteggio appunto tra penale, civile e amministrativo. 29 . Proviamo a tracciare delle linee guida con riferimento ai settori coerenti al percorso di studio in questione. 1. Rispondiamo ad una lettrice di Money.it che ci chiede: “Salve, Vi contatto per sapere di più sul concorso di cui sono venuta a sapere, ossia per Dirigenti SNA 2020. Un suggerimento utile sarebbe quello di modificare e rendere più incisivo il testo dell’art. Quando si rientra nell’ambito di un profilo ricercato, la spunterà il candidato con il curriculum più “convincente”, secondo la personale valutazione di chi si occupa della selezione del personale. Il concorso viene bandito sulla base di linee programmatiche del Ministero di Giustizia, d’intesa con il Consiglio Superiore della Magistratura, organo di Autogoverno della Magistratura. Nel complesso la riforma appare senz’altro introdurre delle incisive e utili modifiche alla disciplina dell’accesso alla magistratura ordinaria, anche se l’impressione generale è che tali modifiche siano state talvolta proposte senza una reale visione d’insieme e senza una piena ed effettiva conoscenza di tutti gli effettivi problemi che affliggono non solo la giustizia italiana ma anche i tantissimi aspiranti magistrati. Concorso in magistratura: requisiti di accesso. Mia cara luna non c'è alcun sbarramento in materia di voto di laurea...l'unico problema è che da qualche anno la laurea non basta più....ma ci vogliono altri requisiti (quali il conseguimento di un diploma di una scuola di specializzazione per le professioni forensi)....ti lascio l'art.2 del dlgs 160/2006 in materia di requisiti di ammissione al concorso per uditore giudiziario: Alcuni cookies potrebbero già essere attivi. Inoltre possono inoltrare domanda solo coloro i quali non hanno ancora compiuto i 30 anni. Requisiti concorso magistratura: voto di laurea. Clicca il pulsante per accettare i ns. La proposta di legge delega di riforma dell’ordinamento giudiziario. 7-bis. Per contemperare le avvertite e ragionevoli esigenze[6] da un lato di consentire a tutti i neolaureati di accedere immediatamente al concorso e dall’altro di non caricare la commissione d’esame del compito di correggere una quantità esorbitante di elaborati, che per un verso rende estremamente difficile il mantenimento un metro omogeneo di giudizio per l’intero periodo della correzione degli scritti e per un altro rende inevitabile la suddivisione in sottocommissioni, potrebbe pensarsi, prendendo spunto da quanto effettivamente escogitato dalla Camera dei deputati anni fa per la selezione dei suoi funzionari della carriera direttiva, ad una preselezione aperta a tutti e consistente nello svolgimento di due prove scritte di diritto civile e di diritto penale, senza l’ausilio dei codici, su tematiche ampie e relativamente semplici, con due o al massimo tre ore a disposizione per ciascun elaborato (in modo che non possano essere eccessivamente lunghi da correggere). Terminato tale tirocinio, il praticante avvocato deve superare l’esame di abilitazione professionale, consistente in tre prove scritte e un… Questa preselezione permetterebbe di escludere dai veri e propri scritti tutti coloro che hanno limitate capacità giuridiche, logiche o di scrittura che, come purtroppo dimostra l’esperienza dei concorsi, sono la maggioranza degli aspiranti magistrati, e consentirebbe alla commissione da un lato di elaborare tracce meno specifiche (che inevitabilmente rendono più nozionistico lo studio e accentuano il fattore “fortuna” nella selezione dei candidati) e dall’altro di correggere un numero molto minore di scritti, con conseguenti benefici quanto all’omogeneità dei criteri di correzione. La peculiarità delle funzioni proprie della qualifica cui si riferisce la selezione concorsuale e la possibilità per la Banca d'Italia (oltre che per le amministrazioni statali) di introdurre, nei singoli bandi di concorso, ulteriori e diversi requisiti rispetto al voto di laurea, rende legittima la previsione di un voto minimo di laurea per l'accesso al concorso. Una maggiore selezione in questa fase – aspetto sul quale invece il progetto di riforma non interviene - potrebbe forse aiutare a scoraggiare da subito quegli aspiranti magistrati non particolarmente brillanti che invece, accedendo alla scuola, si illudono di poter sostenere con successo il concorso in magistratura. Anche altri rimedi escogitati in passato, come una preselezione basata sui quiz, a mio avviso giustamente abbandonata, rischiavano di introdurre una selezione basata su un avvilente nozionismo che nulla ha a che fare con le doti che si richiedono ad un bravo magistrato.