Per questo un’esigenza profonda della natura umana, inculcata da tutte le religioni, è un tribunale in cui tutto il male venga rivelato e punito e tutto il bene premiato. L’elemento espiatorio, purificatore è dato da questa dolorosa separazione. Il Purgatorio non lo hanno inventato gli uomini, ma Dio, il suo infinito amore di Padre che vuole tutti salvi, puri, per partecipare alla sua gloria e felicità infinita. Oltretutto per molti di noi è un dovere di gratitudine per il bene ricevuto da parenti e amici e insieme una garanzia perché le anime, giunte in Paradiso, ci ripagano intercedendo per noi. Non dimentichiamo di pregare anche per le anime più bisognose e dimenticate del Purgatorio, certi che ricambieranno in Paradiso questa nostra carità. Al termine della vita sarà Dio stesso a giudicare come ci siamo comportati. Le tre condizioni richieste sono: Confessione, Comunione, preghiera secondo le intenzioni del Papa (Pater, ave, gloria). Le cornici del Purgatorio di Dante secondo Domenico di Michelino (1465) Dante Alighieri, nel Purgatorio, seconda cantica della Divina Commedia, descrive la visione del proprio viaggio nell'oltretomba: il Purgatorio è diviso in cornici, che sono significativamente sette, sulla scorta del Moralia in Job di Gregorio Magno. "Comportati sempre come desideri trovarti in punto di morte; se avrai una coscienza retta non avrai mai paura della morte". Grazie per la disponibilità Risposta del sacerdote Carissimo, 1. dire che nel Vangelo non c’è traccia del purgatorio … La Chiesa trae dal suo tesoro, offerto dalla misericordia divina, quanto si deve espiare per le colpe gravi o leggere, commesse e non ancora soddisfatte. Dante e Virgilio arrivano nel Purgatorio attraverso la «natural burella» che parte dal centro della terra, cioè dal fondo dell'Inferno, e che lo congiunge con l'emisfero australe, su cui sola in mezzo alle acque si erge la montagna del Purgatorio. Per molti è un preciso dovere di gratitudine per il bene ricevuto, dal dono della vita dai genitori, ai valori intellettuali, morali, materiali con cui ci hanno beneficato durante la vita. culto della vergine e dei Santi, dell'esistenza del Purgatorio, delle indulgenze, dei digiuni, dei pellegrinaggi 1.3.3.1. Community Nell'Antipurgatorio, formato da due balze, si trovano le anime dei negligenti, ovvero coloro che attendono di poter iniziare la loro espiazione. Il fuoco purificatore è un’immagine dell’aspirazione di queste anime, bramose di essere liberate dalla colpa per entrare nel regno della nuova vita per cui sono state create. Gli exempla della terza cornice compaiono in visioni estatiche, e sono: Sulla quarta cornice espiano le anime degli accidiosi, che corrono senza tregua, per contrasto alla pigrizia nell'amore per i beni spirituali. Molti pensano che con la morte tutto sia finito. La Chiesa, madre tenerissima, ci propone anche altri mezzi per suffragare le anime del Purgatorio; le più note sono le "indulgenze". In Roman Catholicism, purgatory (from the Latin purgare, "to cleanse") is the place or state after death where those who have died in a state of grace but not free from imperfection expiate their remaining sins before entering the visible presence of God and the saints; the … Visitando una Chiesa, si reciti almeno un Padre nostro e il Credo. L'Angelo della sollecitudine custodisce questa cornice: egli canta la beatitudine Beati qui lugent (cioè "soffrono"). Nessuna formula è prescritta, molte sono suggerite da particolari devozioni; le migliori sono quelle che sorgono spontanee, rispondenti a particolari necessità e desideri. Sulla prima cornice espiano le anime dei superbi, che sono gravati dal peso di enormi massi; essi camminano recitando il Padre Nostro. Presso tutte le religioni, fin dai tempi più remoti, è diffuso il rispetto, il culto per i defunti. Il custode di questa cornice è l'Angelo della giustizia, che canta la beatitudine Beati qui sitiunt. Molte volte ci domandiamo ostinatamente il perché di determinate situazioni o di dolorosi contesti a noi prossimi, accusando Dio in ordine al loro accadere storico e al nostro coinvolgimento personale rispetto ad essi. Le anime del Purgatorio invece non sono più in grado di meritare per sé; mentre noi abbiamo possibilità di aiutarli, lenire le loro sofferenze, anticipare la soddisfazione dei debiti contratti verso la divina giustizia. «Buio d’inferno e di notte privata, d’ogne pianeto, sotto pover cielo, quant’esser può di nuvole tenebrata, non fece al viso mio sì grosso velo como quel fummo ch’ivi ci coperse, né a sentir di così aspro pelo Che l’occhio stare aperto non sofferse» Si può lucrare una sola volta ed è applicabile solo ai defunti. L’autorità dei due Concilii Ecumenici, viene richiamata dal Vaticano II che dice: "La fede dei nostri padri circa l’unione con i fratelli, che sono nella gloria celeste o che ancora dopo la morte stanno purificandosi, questo Concilio riceve con grande pietà e nuovamente propone i decreti di quei sacri Concilii" (Lumen Gentium 51). Certe affermazioni e pitture di anime immerse in un mare di fuoco, continuamente tormentate con sadica crudeltà, sono senz’altro contrari alla verità. Il peccato ci insidia costantemente, tanto che "se diciamo di essere senza peccato", dice S. Giovanni, "inganniamo noi stessi e la verità di Dio non è in noi". Qui scorrono due fiumi, il Lete che toglie la memoria del male commesso e l'Eunoè che rinnova la memoria del bene compiuto, che le anime bevono, scortate da Matelda, allegoria dello stato d'innocenza dell'uomo prima del peccato originale, purificandosi così prima di salire in Paradiso. Con loro in Paradiso ci attendono i Martiri, i Santi, le anime elette che hanno già raggiunto la gloria. "E’ stabilito, ricorda S. Paolo, che tutti gli uomini devono morire" (Eb 9,27). Inoltre "prescrive ai vescovi di vigilare con zelo perché la sana dottrina sul Purgatorio, trasmessa dai santi Padri e dai Concilii sia creduta, conservata, insegnata, predicata ovunque". Preparatevi Popolo di Dio per l'arrivo dell'Avvertimento (l’Illuminazione delle Coscienze); il giorno è già vicino, più vicino di quanto pensiate; nell'eternità vi sta aspettando il Tribunale Supremo; voi mortali siete avvertiti Infine superano la porta del Purgatorio, custodita dall'Angelo portinaio con le due chiavi e iniziano la salita della montagna. Sant'Agostino attesta la fermissima fede della Chiesa dei primi secoli nella esistenza del Purgatorio. Oltre la preghiera possiamo suffragare le anime con mortificazioni, digiuni, sacrifici, penitenze, beneficenza e atti di carità, in riparazione del male commesso mentre erano in vita. i passi biblici che confermano l'esistenza del purgatorio GIOBBE 1: 5; Quando i giorni della festa terminavano, Giobbe li faceva venire per purificarli; si alzava di buon mattino e offriva un olocausto per ciascuno di essi, perché diceva: «Può darsi che i miei figli abbiano peccato e … Il Purgatorio non è un luogo, ma un modo di vivere, voluto da Dio, per la purificazione e per la salvezza di quanti hanno residui di colpa da espiare. Vittime sovente sono i buoni, gli innocenti che non hanno voce e potere per difendersi. Il Purgatorio è pertanto uno stato intermedio per la purificazione delle anime, necessaria per entrare nel regno dei cieli e partecipare alla vita stessa di Dio. Gli exempla in questa cornice sono gridati delle anime stesse; si tratta di: Sulla quinta cornice espiano insieme le anime degli avari e prodighi, che giacciono in terra con le mani e i piedi legati: così come non volsero gli occhi, in vita, ai beni celesti, ora sono costretti a guardare in terra, come prima erano rivolti esclusivamente ai beni terreni; e così come non operarono il bene, ma si dedicarono esclusivamente al denaro, hanno le mani legate, quelle appunto che maneggiavano i soldi, e i piedi, in tal modo costretti all'immobilità. Quesito Gentile padre Angelo, da cosa si evince l’esistenza del Purgatorio? Da sempre la Chiesa accompagna i defunti, dopo la morte, con particolari riti e preghiere: dalla benedizione della salma, alla Messa esequiale, alle preghiere mentre scende nella tomba. Risposta del sacerdote. Una delle verità religiose più dibattute nella Chiesa e più nebulose per i credenti, è l’esistenza del Purgatorio. Le indulgenze si dividono in "plenarie", remissione totale del debito, e "parziali", cioè limitate, da applicare ai defunti. Per quanti fossero morti con colpe veniali o residui di pena da espiare, Gesù offre un periodo di espiazione e purificazione nel Purgatorio. Tra questi i nostri parenti, amici, benefattori, tante persone con le quali abbiamo condiviso sofferenze e gioie durante il cammino terreno. Dante Alighieri, nel Purgatorio, seconda cantica della Divina Commedia, descrive la visione del proprio viaggio nell'oltretomba: il Purgatorio è diviso in cornici, che sono significativamente sette, sulla scorta del Moralia in Job di Gregorio Magno. Lui che ci ha salvato a prezzo di un amore e dolore infinito. "Voglio vedere Dio", diceva S. Caterina , "ma per vederlo devo morire". L’esistenza del purgatorio, al di là dell’esasperata ricerca biblica in chiave probatoria, ci pare testimoniata dall’attualità quotidiana del nostro vivere terreno. Uno degli atti più meritori per le anime del Purgatorio è "l’Atto eroico di carità". Queste posizioni sul Purgatorio sono state sostenute dai sacri concili di Firenze, del 1439, e di Trento, del 1563, ma sono anche corroborate dalle testimonianze di decine di persone che parlano dell'esistenza di anime che cercano la piena comunione con Dio. La preghiera per i morti Finora noi abbiamo supposto come ammessa da tutti l'esistenza del Purgatorio, ma siccome da molti non si crede purtroppo a questa verità, e i protestanti la considerano come una superstizione della Chiesa cattolica, bisogna fermarci alquanto sulle prove che stabiliscono questa verità, per trattare poi tutti i punti della dottrina cattolica riguardante il Purgatorio. Consiste nell’offrire a Dio tutte le opere buone che uno compie e anche i suffragi che riceveremo dopo la morte, perché siano applicate alle anime sante del Purgatorio, secondo il beneplacito di Dio, offerta di immensa generosità sommamente gradita al Signore. L’esistenza del purgatorio è, per il cattolico, una verità di fede, definita dai concili di Firenze e di Trento. "Si sta molto meglio in Purgatorio che sulla terra" scrive S. Bernardino da Siena. Dio è Padre e la sua misericordia ci segue oltre la vita. Solo la fede e la parola di Dio ci aiutano a superare questa paura, anzi ad attendere questa realtà con serenità. Il Purgatorio non è un dogma evangelico ma un invenzione umana e semplicemente non esiste. La sofferenza purificatrice è dovuta anche al ricordo del male compiuto, al rimorso per le colpe veniali, i doveri trascurati, le mancanze di pazienza, di carità commesse con tanta facilità… Un rimorso tanto più cocente quanto maggiore era la possibilità di fare del bene. L'esistenza del Purgatorio ha avuto una prima definizione dogmatica nel Concilio Ecumenico Niceno II, e in quello Ecumenico Fiorentino che precisa: "Definiamo che le anime dei veri penitenti, morti nell’amore di Dio, prima di avere soddisfatto, con degni frutti di penitenza, ciò che hanno commesso od omesso, sono purificate dopo la morte con le pene del Purgatorio e che riceveranno un sollievo da queste pene, mediante i suffragi dei fedeli viventi, come il sacrificio della Messa, le preghiere, le elemosine, le altre pratiche di pietà, che i fedeli sono soliti offrire per i defunti". Dio è sempre disponibile ad assolvere le nostre colpe perché vuole che viviamo costantemente in sintonia di amore con Lui e con i fratelli. Domanda: Ho un collega evangelico che afferma che la convinzione cattolica dell'esistenza del Purgatorio non deriva dalle Scritture. Quanto bene avremmo potuto compiere, per arricchire la nostra vita, quanta carità esercitare con poche rinunce, aumentando i nostri meriti per l’eternità! Questa preghiera è tanto gradita a Dio perché coincide con la sua volontà salvifica. non è affatto citata. Grande cantore del Purgatorio è stato il nostro massimo poeta Dante Alighieri. Il vero problema è ciò che ci attende dopo la morte. 1,4-6). Superato il muro di fiamme, Dante e Virgilio incontrano un altro angelo, che invita i poeti a salire cantando Venite, benedicti patris mei: egli sta a guardia del Paradiso terrestre, ove giungono le anime che hanno compiuto l'espiazione dei loro peccati. La fine della vita temporale ci apre a una vita immortale, senza fine, con una duplice soluzione: salvezza o perdizione eterna. Di conseguenza anche certi modi di dire: "Faccio qui il mio purgatorio, la mia vita è un purgatorio…" non riflettono la realtà della vera sofferenza di queste anime, che non è fisica, ma spirituale e consiste nella privazione della visione beatifica di Dio. ma troppo utili per essere condannati all'inferno. La cornice è custodita dall'Angelo dell'umiltà, che canta la beatitudine Beati pauperes spiritu, "Beati i poveri di spirito". Al termine del mondo il grande giudizio finale per tutti: "Alla voce dell’Arcangelo, al suono della tromba di Dio, il Signore scenderà dal cielo e allora quelli che sono morti credendo in Lui risorgeranno… e da quel momento saranno sempre con il Signore" (Ts 1,16-18). D'Arco S. Avalle, "L'età dell'oro", in "Dal mito alla letteratura e ritorno", Milano, Il Saggiatore, 1990. Inoltre cantano il Summae Deus clementiae. La celebrazione Eucaristica, rinnovando il sacrificio di Gesù, è l’atto supremo di adorazione e riparazione che possiamo offrire a Dio per le anime dei defunti. 1 Cor 15, 26-27), alcuni dei suoi discepoli sono pellegrini sulla terra, altri passati da questa vita, stanno purificandosi e altri godono … Cerchi e sofferenze diminuiscono man mano che si sale verso la vetta, il Paradiso. In realtà la morte è l’inizio di una nuova vita, è il vero "dies natalis", la nascita a una esistenza che non avrà più fine. Nella "Divina Commedia" descrive la trilogia dell’aldilà: Inferno, Purgatorio, Paradiso, dove descrive le attese e le credenze dell’umanità. Inoltre "prescrive ai vescovi di vigilare con zelo perché la sana dottrina sul Purgatorio, trasmessa dai santi Padri e dai Concilii sia creduta, conservata, insegnata, predicata ovunque". Il custode della cornice è l'Angelo della mansuetudine, che canta la beatitudine Beati pacifici. Sulla croce morendo Gesù ha vinto per noi la morte e ci attende tutti per vivere eternamente beati con Lui in cielo. La chiesa poi sorgerà a Lungotevere Prati. Ma essi rifiutavano con ostinazione: la gioia per la libertà riconquistata, l’ansia di rivedere i propri cari era superiore a ogni invito. Questo sito è nato per far conoscere l'esistenza del Purgatorio e delle pene che soffrono le anime che sostano al suo interno. Mi piacerebbe sapere anche come vengono intese dall'ortodossia le seguenti dichiarazioni dei Padri della Chiesa che insegnerebbero circa l'esistenza del Purgatorio e quali siano le ragioni teologiche di tale rigetto da parte della Chiesa Orientale. E' saggio per chi deve partire per un lungo viaggio, prepararsi accuratamente e questo è un viaggio senza ritorno per cui è necessario trovarsi sempre preparati: vivere ogni giorno come fosse l’ultimo. Sovente la morte per chi soffre è una liberazione; per tante persone occorre più coraggio per vivere che per morire. Ogni aspirazione, ogni desiderio lungamente coltivato sarà pienamente esaudito, anzi sorpasserà ogni attesa. Sulla terra non c’è giustizia: spesso la violenza, il sopruso, la prepotenza, l’ingordigia, hanno il sopravvento. Purgatorio Francesco Gungui ecco la copertina e la descrizione del libro libri.tel è un motore di ricerca gratuito di ebook (epub, mobi, pdf) Libri.cx è un blog per lettori, appassionati di libri. Prove dell’esistenza del Purgatorio, il museo del ‘Sacro Cuore di Gesù in Prati’ Laddove si erge oggi la chiesa del ‘Sacro Cuore di Gesù in Prati’, fino al 1897 c’era la Cappella dedicata a Nostra Signora del Rosario gestita dai missionari dell’Ordine del Sacro Cuore. Tuttociò che {62 [98]} io so intorno al Purgatorio si è che le anime vi soffrono e che possono essere sollevate dalle nostre preghiere e dalle nostre opere.» Anna Maria Chiavacci Leonardi, Zanichelli, Bologna 1999. Con queste differenze: mentre noi possiamo invocare e ottenere l’aiuto dei beati in cielo, questi sicuramente intercedono per noi, particolarmente i nostri patroni, parenti, amici, persone alle quali abbiamo fatto del bene. L’autorità dei due Concilii Ecumenici , viene richiamata dal Vaticano II che dice: "La fede dei nostri padri circa l’unione con i fratelli, che sono nella gloria celeste o che ancora dopo la morte stanno purificandosi, questo Concilio riceve con grande pietà e nuovamente propone i decreti di quei sacri Concilii" (Lumen Gentium 51). Anzitutto le rivelazioni e le visioni private, comprese quelle di anime privilegiate e di santi, anche se approvate dalla Chiesa, non sono mai verità di fede, quindi si possono accettare o rifiutare. La Chiesa ci suggerisce di fare sovente l’esame di coscienza e se ci troviamo carichi di qualche colpa, chiediamo sinceramente perdono. Stiamo parlando del Museo delle Anime del Purgatorio , uno di quei luoghi non troppo conosciuti della Capitale, posto tra l’altro in un punto di estremo traffico di persone (e di automobili) sul Lungotevere Prati, al civico 12. Il termine Purgatorio (dal latino: purgatorium, da purgare, "epurare") ha assunto anche una vasta gamma di significati storici e moderni relativi a sofferenze postmortem minori in comparazioni alla dannazione eterna. Da questa realtà che ci accompagna durante tutta l’esistenza è facile capire quanto sia importante avere delle idee chiare e sicure sul grande mezzo di purificazione e salvezza che Dio ci concede nel Purgatorio. La preghiera: un mezzo sempre efficace, alla portata di tutti, tanto più efficace quando non chiediamo aiuti e beni per noi, ma perdono e salvezza per le anime dei nostri cari. A guardia della cornice c'è l'Angelo della castità, che canta la beatitudine Beati mundo corde, cioè "Beati i puri di cuore". Accomiatandosi dai discepoli Gesù ha promesso: "Vado a prepararvi un posto. La morte è la verità più sicura per ogni uomo, sia egli piccolo o grande, dotto o ignorante, ricco o povero. Questa “testimonianza” si trova nel Museo delle anime del Purgatorio all’interno della Chiesa del Sacro Cuore del Suffragio a Roma. Cosa dovrei rispondergli? https://it.wikipedia.org/w/index.php?title=Cornice_del_Purgatorio&oldid=116744171, licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo, donne e mariti casti secondo la legge del. Sulla terza cornice espiano le anime degli iracondi, che camminano in un denso fumo, simbolo dell'ira che acceca e offusca le capacità intellettuali; essi cantano l'Agnus Dei. L’indulgenza più nota è legata alla commemorazione di tutti i defunti, il 2 novembre, mediante: visite alle tombe, celebrazione Eucaristica al cimitero, visita a una Chiesa. Lo sviluppo storico di questa dottrin. Anche sul piano fisico non più lacrime, privazioni, sofferenze, dolori che hanno punteggiato la loro vita in questa "valle di lacrime". Gli exempla sono qui gridati dagli alberi attorno a cui i golosi si accalcano, senza riuscire a coglierne i frutti; sono: Espiano qui: Forese Donati, Bonagiunta Orbicciani, Martino IV, Ubaldino degli Ubaldini, Bonifazio Fieschi e Marchese degli Argugliosi. Ma Gesù è venuto a salvare i peccatori e ci rassicura dicendo: "Il Padre vostro che è in cielo vuole che nessuna persona vada perduta". A Gesù che si è incarnato ed è morto in croce, è affidata la sentenza che fisserà la nostra sorte per tutta l’eternità. Natan rispose a Davide: "Il Signore ha perdonato il tuo peccato; tu non morirai. "Le anime dei giusti", dice il Signore, "sono al sicuro nelle mani di Dio, nessun tormento li colpirà più… Dio li ha corretti con mano leggera, per dar loro una grande ricompensa… li ha purificati dalle scorie come si fa con l’oro, e li ha accolti come sacrificio". Credere nel Purgatorio significa accettare con fede le decisioni conciliari. Il Purgatorio è pertanto uno stato temporaneo per la purificazione delle anime, necessaria per entrare nel regno dei cieli e partecipare alla vita stessa di Dio. Nel 1893 quanto Jouët, Padre missionario dei Sacro Cuore, a seguito di un voto, fonda l’associazione del Sacro Cuore del Suffragio delle anime del Purgatorio. L’esistenza del Purgatorio certifica l’esistenza del Paradiso, come meta cui tendere dopo la purificazione e dell’inferno come stato in cui si cade in assenza di pentimento e di fede nell’amore di Dio. La morte del cristiano è una partecipazione al mistero di morte e risurrezione del Signore Gesù, come membro del suo corpo mistico. Ebbene, se ancora non conoscete l’incredibile segreto delle anime del Purgatorio, leggete quanto segue perché potrebbe cambiare le vostra prospettiva sulla vita. Scopriamo come sia difficile lottare contro il male, per la stessa nostra natura ferita dal peccato originale. Risposta: 2 Sam 12, 13-18: “Allora Davide disse a Natan: "Ho peccato contro il Signore!". A guardia della cornice sta l'Angelo dell'astinenza, che canta la beatitudine Beati qui exuriunt iustitiam (cioè "Beati coloro che hanno fame di giustizia" o, secondo altre interpretazioni, "Beati coloro che hanno fame secondo la giusta misura"). Anzitutto la certezza di avere superato la prova. Per gli uomini del Medioevo però l’esistenza del Purgatorio accresceva le speranze di salvezza, dato che non tutto era definitivamente stabilito al momento della morte. Una seconda definizione viene dal Concilio Ecumenico Tridentino. I vegetali e gli animali non provano questo timore perché non sanno di dover morire. Nel corso della storia molti hanno scritto sul Purgatorio, il luogo dove si trova, la sua durata, le pene a cui sono sottoposte le anime…. Purtroppo sovente questo nobile sentimento viene espresso in maniera errata, con ostentazione di potere e ricchezza che non servono assolutamente al defunto, tanto meno a purificarlo dai peccati commessi durante la vita. Gli exempla della prima cornice sono scolpiti nel marmo, ma con un'arte divina che li fa parere scene viventi (a tal punto che Dante crede anche di udirne le voci). In seguito incontrano le anime di coloro che morirono per morte violenta, costretti a permanere nell'Antipurgatorio tanti anni quanti furono quelli della loro esistenza terrena. Essi cantano il salmo CXIX. L'Esistenza del purgatorio è la bottega del prete-Domenico CERRI 1850 Atti del XIV congresso della Società internazionale di musicologia: Free papers-International Musicological Society. XVI CANTO DEL PURGATORIO PENA: Gli iracondi sono costretti a vagare in una fitta nebbia di fumo che non permette di vedere. All’inizio della Messa la Chiesa ci invita a pregare così: "Confesso a Dio onnipotente e a voi fratelli che ho molto peccato in pensieri, parole, opere e omissioni", tre colpe da cui nessuno, neppure i santi, possono sentirsi esenti. credenza del purgatorio, nè ebbe difficoltà di predicare queste parole: «Io so che esiste il Purgatorio epperciò sono facile a persuadermi che la santa Scrittura ne faccia menzione. Qui si soffermano prima sulla spiaggia, custodita da Catone, figura nobile e austera simbolo di libertà e, quindi, del libero arbitrio, necessaria per la caduta del peccato e per la sua espiazione. 1.7K likes. Ciò accade nell'undicesimo canto del Purgatorio. Si trovano come un carcerato che, pur sicuro di riconquistare la libertà, è costretto a rimanerne privo; come un ammalato che sta recuperando lentamente la salute. Chi non ha provato il piacere di un difficile esame superato, di un tremendo pericolo scampato, di un premio conseguito a prezzo di tanti sacrifici? È questo il canto dove, dopo aver assistito insieme a Virgilio ad una recitazione corale del 'Padre nostro', e dopo aver incontrato l'anima del cavaliere maremmano Omberto Aldobrandeshi, Dante incontra l'anima di Oderisi da Gubbio, maestro, ci dice Dante ai vv.80-81, 'di quel'arte/ch'aluminare chiamata è in Parisi'. A guardia della cornice sta l'Angelo della misericordia, che canta la beatitudine Beati misericordes e «Godi tu che vinci». Soprattutto piena fiducia e totale abbandono nel Signore. Nella visione di Caterina - afferma il papa - «il purgatorio non è presentato come un elemento del paesaggio delle viscere della terra: è un fuoco non esteriore, ma interiore. E’ una verità di fede che proclamiamo nel simbolo apostolico: "credo nella comunione dei santi". Per questo il credente può esclamare con S. Paolo: "Desidero essere liberato da questo corpo per vivere con Cristo" (Fil 1,23). Gli exempla sono pronunciati dalle anime stesse, dopo essersi scambiato un rapido bacio; sono: Espiano qui: Guido Guinizelli e Arnaut Daniel. Dio stesso, l’essere infinito, sarà l’oggetto di questa felicità sempre nuova. Egli desidera, attende di incontrarle nel cielo per il quale le ha create. Il fuoco è un’immagine simbolica, biblica, molto usata nella Scrittura, perché serve a purificare, distruggere il male. Anche se la meta è ancora lontana, sono sicure di poterla raggiungere. Natalino Sapegno, La Nuova Italia, Firenze 2002. Pregare per le anime del Purgatorio è molto importante. In cielo avranno la pienezza di ogni bene con esclusione di ogni male e questo per sempre: un godimento senza fine. Essi sono: Espiano qui: Omberto Aldobrandeschi, Oderisi da Gubbio e Provenzano Salvani. Per questo la liturgia esequiale è una celebrazione pasquale: un momento in cui i fedeli, mentre pregano per il defunto, affidandolo alla misericordia di Dio, ravvivano la propria fede e speranza in Cristo che tutti attende nel suo regno di amore. "Tutti noi", dice S. Paolo, "compariremo davanti al tribunale di Cristo per essere giudicati da Lui. Emilio Pasquini e Antonio Quaglio, Garzanti, Milano 1982-2004. La Chiesa ha sempre creduto nell’esistenza del Purgatorio. Molte di queste sono indulgenziate dall’autorità ecclesiastica, meritorie per vivi e defunti. Mausolei sono stati costruiti in loro ricordo; le imbalsamazioni in uso presso certi popoli, le offerte, i riti sacrificali, dimostrano quanto sia sentito il dovere di onorare coloro che ci hanno lasciato per una vita oltre la morte. ESISTE IL PURGATORIO? In uno dei canoni scomunica "chi ritiene che il peccatore pentito, non abbia alcun debito di pena temporale da scontare o in questa vita o in quella futura in Purgatorio, prima che gli siano aperte le porte del regno dei cieli". Una delle preghiere recita: "Dio, Padre misericordioso, tu ci doni la certezza che nei fedeli defunti si compie il mistero del tuo Figlio, morto e risorto: per questa fede che noi professiamo, concedi al nostro fratello che si è addormentato in Cristo, di risvegliarsi con noi nella gioia della risurrezione". Nei giorni dall’1 all’8 novembre chi visita il cimitero e prega per i defunti può lucrare una volta al giorno l’indulgenza plenaria, applicabile ai defunti, alle condizioni di cui sopra.