( Chiudi sessione /  Tecnicamente, il maiale era degli Antoniani, più che del santo abate, ma insomma non andiamo troppo per il sottile. Uso il metodo storico-scientifico (guidato da dubbi esistenziali continui ). Nato a Coma, nel cuore dell'Egitto, intorno al 250, a vent'anni abbandonò ogni cosa per vivere dapprima in una plaga deserta e poi sulle rive del Mar Rosso, dove condusse vita anacoretica per più di 80 anni: morì, infatti, ultracentenario nel 356. Sui social parlo di arte in modo “colorito”. mi pare in tema…, Marchigiana. E scopre in tal modo che, a quanto pare, sant’Antonio ci sa fare un sacco, come guaritore! Un’aquila A Troina (EN) sant'Antonio abate viene festeggiato con due feste durante l'anno, la festa liturgica che si svolge il 17 gennaio con i "Pagghiara", enormi falò che vengono eretti in tutti i quartieri del paese e dove si allestiscono tavolate con molte leccornie tipiche del paese che vengono … Tra gli altri peccati, confessò anche di aver dato un calcio così forte a sua madre da farla cadere a terra. Per questi motivi Sant’Antonio, che in realtà visse 7 secoli prima della fondazione dell’ordine degli Antoniti, è considerato il protettore degli animali. Era un win-win: grufolando tra i rifiuti, i suini si alimentavano autonomamente e a costo zero; per contro, la municipalità poteva risparmiare sui costi della nettezza urbana affidandosi a questo spazzino a quattro zampe. ab indoctis videamur Showing all 0 items Jump to: Summaries. Si tratto solo di… addomesticare Satana, trasformandolo in un simpatico animale da cortile. “L’uomo giusto” che Dio ha in serbo per te: chi è e come riconoscerlo, Non sono incinta ma sento degli strani colpi all’interno della pancia, L'abito da medico della peste? si sia improvvisamente trasformato in fedele amico e compagno di vita? Quando, nel 1090, la zona viene colpita da una epidemia di Herpes Zoster, la popolazione locale, non sapendo più… a quale santo votarsi, pensa bene di chiedere l’intercessione dell’ultimo arrivato. Perché sant'Antonio - di cui oggi si celebra la ricorrenza - è sempre raffigurato insieme a un maiale? mentes sine macula. San Giorgio se ne va in giro a infilzare draghi perché, nella sua leggenda, compare effettivamente un drago. il maiale ci racconta dell’attività dei frati che nel Medioevo portano il nome di Sant’Antonio: gli Antoniti (o Antoniani). https://www.google.com/amp/s/gazzettadimodena.gelocal.it/modena/foto-e-video/2019/01/17/fotogalleria/centinaia-di-animali-per-la-benedizione-nella-chiesa-di-santa-maria-delle-grazie-1.17663779/amp/. Pingback: Letture consigliate per il weekend – VITAINCASA. Tecnicamente, il maiale era degli Antoniani, più che del santo abate, ma insomma non andiamo troppo per il sottile. la questione è tuttora controversa ma è probabile che, nell’operare il cambiamento, sia stata decisiva l’influenza dei frati dell’ordine ospedaliero degli Antoniani: qui la storia vera ha contaminato la leggenda. I dolci di Sant’Antonio; Per Sant’Antonio è usanza preparare un pane particolare: su pane ‘e Sant’Antoni, che in alcuni paesi ha le fattezze de Su pane’e saba, un pane fatto con la sapa, un nettare ottenuto dal ficodindia o dal mosto. Il Maiale di Sant'Antonio (2006) Plot Keywords. Gli Antoniti, col grasso del maiale, facevano una pomata che curava l’herpes zoster, meglio noto come fuoco di Sant’Antonio. Ma queste leggende, da sole, non giustificano la grande attenzione che le popolazioni di tutta Europa dedicano al Santo. (Amici romani: la prossima volta che vedrete cinghiali aggirarsi in mezzo ai cumuli di monnezza abbandonati dall’AMA, ringraziate Iddio per la sua divina sapienza e meditate sul fatto che Egli vede e provvede). Ecco cosa si mangia in Italia per onorare Sant'Antonio Abate. Gli antoniani, chiamati anche ‘cavalieri del fuoco sacro’, erano un ordine di canonici ospedalieri.Si dedicavano alle cure degli ammalati di ergotismo (il ‘Fuoco di San Antonio’) che cercavano grazia e conforto presso i santuari di Sant’Antonio Abate. Come direbbe il computer – Error: Not Found. Be the first to contribute! A meno che non fosse una necessità data da ragioni meterologiche, mi sembra una moda abbastanza bizzarra , Anche qui Se andavi da un villico tedesco e gli parlavi dello scorpione che tormentava sant’Antonio, il povero villico ti fissava con un grosso punto interrogativo in testa e poi ti domandava “ah, perché? Sono un imprenditore incompreso. E’ invocato contro tutte le malattie della pelle e contro gli incendi. O cinghiali. Nelle chiese europee, l’eremitaggio di sant’Antonio cambia location, per così dire: il deserto africano si trasforma in un fitto bosco inospitale. Inserisci i tuoi dati qui sotto o clicca su un'icona per effettuare l'accesso: Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Error: API requests are being delayed for this account. . Atanasio, primo biografo di Antonio, ne nomina alcune: leoni, tori, lupi, aspidi, scorpioni. Ma Antonio è irremovibile, anzi raduna attorno a sé un certo numero di discepoli che instrada alla vita monastica. Jaquerio si scrive senza “c”. https://www.google.com/amp/s/gazzettadimodena.gelocal.it/modena/foto-e-video/2019/01/17/fotogalleria/centinaia-di-animali-per-la-benedizione-nella-chiesa-di-santa-maria-delle-grazie-1.17663779/amp/, …ma chissà da dove spunta questa moda (recente, presumo: prima non l’avevo mai sentito) di portare gli animali IN chiesa. Incredibilmente, funzionava per davvero, La vera storia di Balto e di Togo, i cani che salvarono Nome dalla difterite, Follow Una penna spuntata on WordPress.com. In numerose delle città in cui erano insediati, gli Antoniani ottennero addirittura il permesso di lasciar circolare i loro maiali nel mezzo della strada. Ma di cosa diamine morivano tutti ‘sti neonati, nel Medioevo? Ma l’episodio di Sant’Antonio può considerarsi una resa da parte della Chiesa di fronte al culto del maiale, quando capì che durante il medioevo con le sue carni si potevano sfamare i numerosi monaci dei conventi e i malati che affollavano gli ospedali. Verifica dell'e-mail non riuscita. Tutto in onore di sant'Antonio abate, uno dei più illustri eremiti della storia della Chiesa. 17 gennaio – Sant’Antonio d’Egitto, eremita e abate (250-357). La prima tentazione, con Sant’Antonio, è lasciar perdere. Ora scopro che qualcuno ha tradotto in essere un mio progetto, che inutilmente avevo proposto alla mia famiglia: comprare una cadente cascina al termine del viale e farci un maneggio. E il maiale è un elemento chiave nella costruzione folklorica del culto di questo antico monaco cristiano. perciò tutto quello che c'è qui è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale. Se vuoi seguire questo blog, inserisci il tuo indirizzo e-mail per ricevere un messaggio di notifica per ogni nuovo articolo. Patrono di tutti gli addetti alla lavorazione del maiale, vivo o macellato, Sant’Antonio Abate è anche il patrono di quanti lavorano con il fuoco, come i pompieri ad esempio, perché guariva da quel fuoco metaforico che era appunto l’herpes zoster. Mi ricordo una ragazza musulmana scandalizzata del fatto che noi cattolici il giorno di S. Antonio portiamo gli animali in chiesa per la benedizione e poi ce li mangiamo! Tutt’al più, abbiamo citato delle belve che, di tanto in tanto, tormentavano l’abate. E fu probabilmente così che nell’immaginario popolare nacque “il maiale di sant’Antonio”. Nell’iconografia è raffigurato circondato da donne procaci (simbolo delle tentazioni) o animali domestici (come il maiale), di cui è popolare protettore. ne sermone retundamus Si dice che la notte del 17 gennaio non bisogna andare nella stalla, è meglio rimanere lontano dagli animali. Sicché, si stabilì che i maiali degli Antoniani fossero contrassegnati da una sorta di collarino che ne rendeva immediato il riconoscimento: ok, lui è un maiale patentato, è autorizzato a stare in mezzo alla strada. Nell’arco dei decenni, si era consolidata per gli Antoniani l’abitudine di allevare maiali in gran quantità, sia a scopo di commercio (il ricavato delle vendite permetteva di sostenere gli ospedali) sia a scopo medico (nei centri gestiti dagli Antoniani si teneva in grande considerazione una dieta ricca di carne animale, considerata particolarmente nutriente e dunque preziosa per gli ammalati). Pingback: Accidia: il demone che sussurra “esci da quella casa” – Una penna spuntata, Pingback: Quando la gente cucinava i corpi santi – Una penna spuntata, Pingback: Gli insegnamenti di san Rocco di Montpellier per i cristiani che vivono durante una epidemia – Una penna spuntata. Per evitare, poi, che qualcuno approfittasse e ne facesse salsicce, i maiali dei frati portavano al collo una campanella, così tutti sapevano che non dovevano toccarli, infatti Sant’Antonio ha sempre una campanella attaccata al suo bastone. aut exemplo pervertamus Ebbene sì, grazie a un maiale. no, sbagliato! E’ passato troppo tempo da quando ho fatto le elementari. Modifica ), Stai commentando usando il tuo account Facebook. Ma non è mica così scontato eh, leggevo che ad esempio a Lucca li hanno portati proprio IN chiesa , https://www.lanazione.it/cronaca/lucca-la-benedizione-degli-animali-per-la-prima-volta-in-chiesa-1.4987175, Cara Lucia, so che sei molto indaffarata ma se trovassi il tempo di pubblicare il seguito dell’articolo sul matrimonio mi faresti proprio contenta, Anche qui. ordinata suis locis, Ci dispiace, il tuo blog non consente di condividere articoli tramite e-mail. Riprova. Invece, è bene usare di tanto in tanto nei nostri discorsi qualche facezia ben adatta al contesto, in modo tale da non apparire arroganti agli occhi del popolo con il nostro parlare sempre di cose serie]. Il modo classico di preparare questo piatto rustico e sostanzioso prevedeva l’uso di fave di buona qualità, grandi e schiacciate, costolette seccate sotto sale (custiglia) di maiale e, talvolta l’aggiunta di cavolo verza o, meglio ancora, almuraccia (ramolaccio selvatico). Nato a Coma, nel cuore dell'Egitto, intorno al 250, a vent'anni abbandonò ogni cosa per vivere dapprima in una plaga deserta e poi sulle rive del Mar Rosso, dove condusse vita anacoretica per più di 80 anni: morì, infatti, ultracentenario nel 356. Ha sempre un bastone ad accompagnarlo e un maiale. Io in chiesa i maiali ancora non li ho visti…, Beh, maiali in chiesa no, ma nella mia parrocchia è consuetudine portare gli animali domestici sul sagrato per farli benedire. Il malefico, infido, verme dentale – Una penna spuntata, Galeno, Ildegarda e la teoria umorale: alla scoperta della Medicina nel Medioevo, Breve storia in cui si narra di come Yersinia Pestis divenne la regina di tutte le malattie – Una penna spuntata, La Frontiera: il baluardo asburgico contro la Morte Nera, Ogni quarantena è di per sé un po’ quaresima, Che fine facevano i neonati abbandonati nella ruota degli esposti? Synopsis. – Una penna spuntata. Sant’Antonio Abate è il primo degli abati e uno dei più illustri eremiti della storia della Chiesa. Nel 561 fu però scoperto il suo sepolcro e le reliquie cominciarono un lungo viaggio che le portò fino in Francia, a Motte-Saint-Didier, nell’XI secolo. e perché l'abate eremita ha un bastone con un manico a forma di T? Perché è il protettore degli animali, giusto? Bistrattato in ogni dove e additato dei peggiori vizi (chi di noi sarebbe felice di sentirsi dire “ma sei un porco!”): fa piacere pensare che – seppur per vie traverse – il porcello abbia finalmente trovato un santo destinato a prenderselo a cuore. Grazie al cielo non ci sono ancora maiali da appartamento ma quando mio padre era chierichetto e viveva in campagna effettivamente accompagnava il sacerdote a benedire tutti gli animali, stalla per stalla di cascina in cascina… . “Da pericule, male e lambe, Sant’Antonie ce ne scampe!”. Da lì all’inserire il maiale nell’iconografia, il passo fu breve, tantopiù che un suino (il demoniaco cinghiale) era già presente nei dintorni di sant’Antonio negli affreschi di molte chiese europee. La leggenda del fuoco Secondo una leggenda, Sant’Antonio Abate arrivò all’inferno per rubare il fuoco del diavolo e … . In conventu laicorum Il loro focus è sempre quello di partenza: gestire gli ospedali e curare gli ammalati (tutti; non esclusivamente quelli affetti da herpes zoster, come ogni tanto si legge in giro). Perché facciamo così poca memoria delle epidemie? New posts will not be retrieved. Del bastone abbiamo già parlato: ci ha custodito il fuoco quando lo ha rubato agli inferi per donarlo alla Sardegna, del maiale … Il maiale di Sant’Antonio. Just click the "Edit page" button at the bottom of the page or learn more in the Plot Summary submission guide. . ( Chiudi sessione /  Just click the "Edit page" button at the bottom of the page or learn more in the Plot Keywords submission guide. ne, dum semper latinamur, Sant’Antonio abate è uno dei Santi più celebrati d’Abruzzo, vuoi perché è considerato protettore degli animali domestici e d’allevamento, vuoi perché anticamente il 17 gennaio, è nella tradizione contadina, come l’11 novembre, una data di snodo per le attività agricole. San Martino era l’ultimo giorno dell’ex porcellino, che ormai aveva raggiunto o superato il quintale. L’algoritmo dice che i culi vanno bene a patto c, Allora, la frase di Warburg è troppo bella per la, Nel libro di caccia di Febo, di cui stiamo parland, così Warburg parla della storia dell’arte “es, Quando il merch te lo fa l’Universo senza che ma, So quasi due settimane che parlo di preraffaelliti, Se William Morris inizia la sua attività di artis, questa è l’unica immagine esistente della sibil, Bruno Toscano scriveva questa frase nel 1986, e l, This error message is only visible to WordPress admins, Serrapetrona- Il bello della ricostruzione, Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale. Nell’arco di pochi decenni, l’ordine registra una forte espansione. Ospedali antoniani spuntano a macchia d’olio in ogni zona d’Europa; alla fine del XIII secolo, i canonici erano presenti addirittura in Etiopia e Tartaria. Storia di un cugino poco amato. Era il 356. Io faccio la mia parte scrivendo qui quello che so, fatene quello che vi pare. Chiaramente, avere qualche maiale che grufola per strada può pure essere ‘na cosa bella che fa colore, ma c’era il rischio che, di punto in bianco, tutti i porcari iniziassero a imitare gli Antoniani, col risultato di trasformare piazza duomo in una giungla urbana. proferre ridicula; E fu probabilmente così che nell’immaginario popolare nacque “il maiale di sant’Antonio”. Questo per farvi capire l’importanza che diamo ai maiali e loro santi. E in effetti mi son sempre chiesta da dove saltasse fuori questo maiale! placet interserere, L’ iconografia di sant’Antonio abate prevede, ai piedi del monaco, la presenza di un suino, spesso della razza Cinta Senese. Sennonché, a un certo punto, succede una cosa strana. . – come dicevamo – era considerato, all’epoca, il “peccatore” per eccellenza tra tutti gli animali, I nove comandamenti per il cattolico in cucina, San Claudio, patrono dei fabbricanti di giocattoli, Letture consigliate per il weekend – VITAINCASA, https://www.google.com/amp/s/gazzettadimodena.gelocal.it/modena/foto-e-video/2019/01/17/fotogalleria/centinaia-di-animali-per-la-benedizione-nella-chiesa-di-santa-maria-delle-grazie-1.17663779/amp/, https://mammaoca.com/2019/11/02/come-santantonio-rubo-il-fuoco-leggenda-sarda/, Accidia: il demone che sussurra “esci da quella casa” – Una penna spuntata, Quando la gente cucinava i corpi santi – Una penna spuntata, Gli insegnamenti di san Rocco di Montpellier per i cristiani che vivono durante una epidemia – Una penna spuntata, Io spero di ricordarti sempre, 2020 – Una penna spuntata. "Sant'Antonio, sant'Antonio lu nemico de lu dimonio...", recita la filastrocca di un vecchio canto popolare dedicato al santo celebrato oggi 17 gennaio Sant'Antonio Abate. (in realtà sotto il nome di fuoco di Sant’Antonio ci si metteva un po’ di tutto…) . Fai clic qui per stampare (Si apre in una nuova finestra), Fai clic qui per inviare l'articolo via mail ad un amico (Si apre in una nuova finestra), Fai clic per condividere su WhatsApp (Si apre in una nuova finestra), Fai clic qui per condividere su Twitter (Si apre in una nuova finestra), Fai clic per condividere su Facebook (Si apre in una nuova finestra), Fai clic per condividere su Telegram (Si apre in una nuova finestra), Clicca per condividere su Skype (Si apre in una nuova finestra), Fai clic qui per condividere su Pinterest (Si apre in una nuova finestra), Fai clic qui per condividere su LinkedIn (Si apre in una nuova finestra), Fai clic qui per condividere su Reddit (Si apre in una nuova finestra), Fai clic qui per condividere su Tumblr (Si apre in una nuova finestra), Fai clic qui per condividere su Pocket (Si apre in una nuova finestra). Gli Antoniti, col grasso del maiale, facevano una pomata che curava l’herpes zoster, meglio noto come fuoco di Sant’Antonio. E tutto sommato, povero maiale, confesso d’essere felice per lui. Non esistono maiali nella sua agiografia. Il problema è che, nel Medio Evo, il cittadino-medio di un qualsiasi Stato europeo aveva ben poca dimestichezza con la fauna maghrebina. [Ritengo che sia inopportuno dire scemenze alla presenza dei laici, per non correre il rischio di dar loro un cattivo esempio o di turbare con le nostre parole queste anime semplici. Puoi anche saper poco di questo santo, ma è probabile che tu lo abbia visto in qualche immagine sacra. Jacopo Jacquerio (che dava il nome alla nostra scuola e fortuna che era l’unica perchè nessun bambino aveva grande fortuna a dire jacopoiaquerio senza attorcigliarsi la lingua), e nelle infinite ricerche sull’abbazia (unica attrazione del circondario, peraltro quasi abbandonata all’epoca), ci veniva spiegato che i monaci allevavano i maiali perchè col grasso curavano il “fuoco di sant’antonio”… I miei migliori amici abitavano nella cascina adiacente e passavano i pomeriggi a spiegare che a) quella era casa loro e non il convento distrutto da secoli, di cui rimaneva solo il bellissimo muro esterno b) la chiesa era chiusa e non si poteva visitare, c) il cane non morde, abbaia solo. Come ha avuto luogo questa improbabile metamorfosi? Che cosa c’entra il maiale con sant’Antonio? Log in as an administrator and view the Instagram Feed settings page for more details. Racconto le loro storie tessute sul territorio. Quel che c’è nell’agiografia del nostro amico, peraltro, non è un granché. Questa statua (che è recente ovviamente) l’ho trovata nel Satuario della Madonna di Campocavallo a Osimo, mentre andavo a liberare un piccione che ho trovato qualche mese fa. Intendevo il sagrato della chiesa. Può essere arricchita con uvetta, marmellate di vari gusti, cacao o pezzi di cioccolato (io li avrei messi al posto del cacao ma Carlo non ama tanto le torte con il … darmius 2010/02/12 18 Vorrei spendere due parole sul dibattito innescato su questo blog (qui e qui) e su altri siti (ad esempio qui) dalla notizia dell’introduzione di linee di prodotti halal nei supermercati. Studio dipinti, sibille, e dipinti di sibille. Home / Assaggi / Cibo e arte / Sant’Antonio abate e il maiale. Non c’è. Come vedete: di maiali, manco l’ombra. Antonio ha una vita abbastanza noiosa: rimasto orfano in giovane età, vende tutti i suoi beni e si ritira a vita eremitica nel deserto egiziano. Io sono cresciuta vicino alla Abbazia di Sant’Antonio di Ranverso, affrescata dal famosissimo (?) Questa la leggenda, collegata al culto di Sant’Antonio Abate. reor esse non decorum Per diffondere la conoscenza, però, è importante citare le fonti (che non sono tutte uguali!) Così tanti animali, che non si conoscono, in uno spazio ristretto: se per caso due cani decidessero di attaccar briga, sarebbe spiacevole per tutti. Ma vi sfido a indicarmi, nella Vita di sant’Antonio, un qualsiasi passo nel quale il monaco simpatizzi coi maiali. Il maiale diventò un privilegio dei Fratelli Ospedalieri di Sant’Antonio fondato nel XVII secolo che per nutrire i malati, lo allevarono, previo il permesso dato dal Papa. Tutti animali del deserto, giustamente – o animali che, in ogni caso, era plausibile incontrare nel Nord Africa. Probabilmente molti di noi, senza neppure essere troppo anziani, si ricorderanno che questi appena trascorsi erano i mesi del maiale. It looks like we don't have any Plot Keywords for this title yet. arroganter agere. Ed essendo poco plausibile un leone in mezzo al bosco, le belve che tormentano sant’Antonio cominciano ad assumere la forma degli animali selvatici europei: lupi, ad esempio. questi erano un ordine ospedaliero, cioè curavano la gente. It looks like we don't have any Plot Summaries for this title yet. questo non valeva però per i preziosi maiali degli Antoniti, che potevano camminare dove volevano. Notate che quel giorno fatale per il maiale non coincideva con il giorno della Festa di sant’Antonio, ma con quello di san Martino, che fa rima con il vino. per Sant’Antonio Abate. Come scrive Michel Pastoreau nel suo Il maiale. Ed ecco la ragione per cui l’iconografia sente il bisogno di prendersi qualche libertà. Penso che molti di noi, a un certo punto, se lo saranno chiesti: per quale diamine di ragione sant’Antonio abate se ne va in giro portandosi un maiale appresso? Resta il fatto che questo non risponde al nostro quesito sul maiale – ché il cinghiale è un suino, ma non un porcello; e comunque sant’Antonio non ce l’aveva certo in simpatia. Next. Perché in quella particolare notte potrebbero parlare, e sentire un animale che parla non è di buon augurio. . Modifica ), Stai commentando usando il tuo account Twitter. Normalmente per le vie cittadine si trovavano galline o oche, ma i maiali dovevano essere tenuti nel retro delle case o in alcuni recinti appositi e non vagare per le strade. Giorno 4, 3 giugno Un giovane padovano, di nome Leonardo, andò a confessarsi da Antonio. ( Chiudi sessione /  La mia torta di Sant’Antonio è un dolce invernale, sostanzioso: ne troviamo diverse versioni ma tutte con le castagne secche. Il legame tra Sant’ Antonio Abate e Pavia. Effettivamente sono stata inesatta. Come è stato possibile che l’attributo iconografico che fino a poco tempo prima impersonava Satana tentatore (!) ANCORA FUOCO… QUELLO DI SANT’ANTONIO! Vicino alla chiesa che ospitava le sue reliquie, sorge un grande ospedale affidato alle cure di un ordine creato per l’occasione: i Canonici regolari di Sant’Antonio di Vienne. S. Antonio Abate morì all’età di 105 anni e il suo corpo venne seppellito in un luogo conosciuto da pochi. Il maiale, durante il Medioevo, veniva allevato dai monaci e pare che il suo grasso curasse l’herpes zoster, conosciuto proprio come il fuoco di Sant’Antonio. Attorno al 1070, le reliquie di sant’Antonio vengono trasferite dalla tumultuosa Costantinopoli alla valle Rodano, ove l’arcivescovo di Vienne fa erigere un’abbazia deputata a conservare il prezioso cimelio: Saint-Antoine-en-Viennois. Sant’Antonio abate e il maiale. E se ci siamo dimenticati qualcosa, diteci Sant’Antonio Abate è conosciuto popolarmente (e senza alcuna intenzione irriverente) anche come Sant’Antonio del maiale. I cibi della festa di Sant’Antonio sono sin dall’epoca medievale la zuppa di fave cotte, la ciabatta dolce e soprattutto la carne di maiale, saporito ingrediente di piatti come i fagioli con le cotiche. Ho dimenticato tutti i dieci meno presi perchè nella ricerca avevo scritto Jacopo Jacquerio invece di Jacopo Jaquerio. Il maiale (halal) di Sant'Antonio. Pauca tamen plena jocis, Il maialino di Sant’Antonio Abate Gen 16 di Admin Il vino è un elemento fortemente simbolico per l’Europa cristiana, non solo grazie all’Eucarestia ma anche per la contrapposizione che evoca con il … Perché il maiale accompagna Sant’Antonio abate? Le aie delle vecchie case di campagna, magari pure sciarpate dall’umida nebbia, assurgevano per un giorno ad antri misteriosi, dove venivano celebrati oscuri riti. Sembrerebbe una domanda uggiosa, invece l’interrogativo è degno di attenzione.