La condizione femminile acquisisce valore come sposa, madre dedita alla cura della famiglia di cui cura gli interessi, anche politici, in assenza del marito. 269-272. d. Defining Renaissance Natural Philosophy. Bertrand Russell e alcuni studiosi pongono la data della fine del Rinascimento al 6 maggio 1527, quando le truppe spagnole e tedesche saccheggiarono Roma. Renaissance natural philosophy defies easy definition, since descriptions of it may oversimplify, either by reducing it to its connections with medieval science or, alternatively, forcing it into a teleology that culminates in the Scientific Revolution of the seventeenth century. La presenza degli Umanisti presso tutte le corti europee fu determinante, attraverso la rimessa in scena dei capolavori di Plauto, Terenzio, dei tragici greci e di Seneca, per una nuova visione dell'arte rappresentativa e per la laicizzazione del teatro. e. gianturco (New York 1954). L'ascetismo medievale, che pure aveva conosciuto numerose forme di vita collettiva, fu una prerogativa anche del Rinascimento, ad esempio dello spirito rinnovatore di Savonarola e di Lutero. Nel 1546 Cosimo I impone alle cortigiane di portare un nastro giallo per non essere confuse con le donne di buona famiglia.[26]. Le sperimentazioni pittoriche di Ambrogio Lorenzetti o dei miniatori francesi vennero approfondite e portate a livelli di estremo rigore, che arrivarono a produrre risultati rivoluzionari[7]. Il nuovo Umanesimo penetra anche nelle Università causando polemici contrasti tra i vecchi Studia universitatis e quelle nuove scuole sorte sotto la protezione delle corti e delle cancellerie. Studi e ricerche, Roma-Bari, 2005; E. Garin, Interpretazioni del Rinascimento, Roma, 2009; R.G. Lo studio della geografia fu trasformato dalle nuove informazioni ricavate dalle grandi esplorazioni geografiche. Gli studi umanistici furono incoraggiati e sostenuti dalle famiglie dei Medici di Firenze, degli Este di Ferrara, degli Sforza di Milano, dei Gonzaga di Mantova e dei duchi di Montefeltro di Urbino, dei nobili di Venezia e della Roma papale. Nelle città la vita quotidiana è segnata dalle attività dei bottegai e degli artigiani che lavorano fuori delle mura della propria casa mentre quelli dediti alla tessitura e al filatoio svolgono il loro lavoro nella loro abitazione dove abitualmente ci si riunisce in grandi e confortevoli sale per i pasti e le veglie dopo cena dove si esercita l'arte del conversare a proposito di dote e interessi, di religione o di scandali locali. Il fervido interesse per l'antichità si concretò nella ricerca e nel restauro dei manoscritti dei grandi autori greci e latini: i Dialoghi di Platone, le Storie di Erodoto e Tucidide, le opere dei drammaturghi e dei poeti greci, riscoperti e pubblicati dopo la caduta di Costantinopoli, che risvegliarono in Europa occidentale un nuovo fervore filologico. La consapevolezza di questi temi era comunque patrimonio di una élite ristretta, che godeva di un'educazione pensata per un futuro nelle cariche pubbliche. Fino ad allora i libri e il metodo didattico usato nel Trecento consisteva nell'adottare i testi medioevali dei rinomati auctores otto consistenti in filastrocche da imparare a memoria. In Spagna, ad esempio, vi fu il Teatro de salon per la corte e i palazzi nobiliari e i Corrales per il pubblico pagante. Riassunto di filosofia sul Rinascimento e la Rivoluzione scientifica. Una prima crisi del Rinascimento fiorentino si sarebbe avuta dopo la morte di Lorenzo il Magnifico (1492) e la presa di potere da parte di Girolamo Savonarola, il quale tuttavia, se da un lato istituì una repubblica teocratica mirante a colpire gli aspetti più paganeggianti e lussuriosi sul Rinascimento, dall'altra innescò un processo di ripensamento e rinnovamento della tradizione religiosa, destinata a durare ben oltre la sua esecuzione al rogo nel 1498. A. Duby, La vita privata dal feudalesimo al rinascimento, Laterza, Roma-Bari, 1987, p.163 e sgg. La nuova invenzione aumentò notevolmente la quantità di libri in circolazione, aiutò a eliminare gli errori di trascrizione e trasformò lo sforzo intellettuale in un'attività di confronto e di scambio piuttosto che di studi solitari e isolati. Infine il passato classico non veniva imitato servilmente, ma rielaborato come esempio e fonte di ispirazione per nuove creazioni originali[7]. Compiuti i 12 anni diveniva compito precipuo dei genitori la sorveglianza sulle figlie, libere soltanto di lavorare in casa, stando lontane dalle finestre e conservando così le principali doti femminili: pietà, pudore e onore. Nel Rinascimento vero e proprio si avrebbe soltanto un desiderio di riscoperta rivolto maggiormente verso se stessi. La concezione umanistico rinascimentale dell'uomo: saggio breve sulle variazioni apportate durante l'Umanesimo rispetto al Medioevo (1 pagine formato doc), I più letti: Back to school: come si torna in classe| Mappe concettuali |Tema sul coronavirus| Temi svolti, Storia dell'arte — I centri della diffusione di questo nuovo sapere sono le nuove scuole di arti liberali, le cancellerie e le corti dei principi dove si insegna alle nuove emergenti classi borghesi come amministrare il potere e guidare i popoli servendosi dell'arte retorica, delle nuove ideologie e di un sapere storico, economico e sociale. Anche i domestici erano considerati membri della famiglia alla cui vita privata spesso partecipavano anche i vicini e gli amici che potevano essere stati scelti come padrini del figlio e dunque divenire compari dei genitori instaurando così un vincolo di parentela tale da costituirli come vere e proprie clientele delle famiglie dei potenti. Strumento di acquisizione di popolarità erano anche i sontuosi banchetti regolati da un rigido cerimoniale per la somministrazione dei cibi e l'assegnazione dei posti. Egli si accorge infatti che i temi della Riforma luterana erano già contenuti nelle eresie medioevali, e che Medioevo e Rinascimento hanno una stessa fonte in comune: il mondo classico. Sullo scorcio del XVI secolo prevaleva ormai lo stato d'animo della Controriforma e il Tasso esprimeva il tormento dell'uomo nuovamente attanagliato dall'angoscia del peccato. In ambito religioso avvenne la Riforma protestante, cioè lo scisma fra Chiesa cattolica e Chiesa protestante. Filosofia e vita civile nel Rinascimento, Bari 1954. Il rinnovamento operato dagli studia humanitatis si esprime nel nuovo concetto di cittadino dei secoli tra il Quattrocento e il Seicento. Umanesimo e Rinascimento: riassunto di filosofia. Nei moderni manuali di storia dell'arte, Giotto è considerato tra gli anticipatori del Rinascimento[5] grazie alla sua tecnica artistica innovativa, ripresa e valorizzata poi da Masaccio.[6]. La fede cristiana nel Dio che si fa uomo non aveva mai portato, peraltro, ad uno svilimento delle prerogative umane neppure nel Medioevo. Lo Stato cerca nuovi politici esperti delle nuove professioni e insieme in grado di gestire la cosa pubblica. Agli inizi del Trecento le famiglie tendevano a essere molto più numerose e multinucleari come quelle che si riformarono agli inizi del Quattrocento dove leggi e regolamenti raccomandavano le più larghe coabitazioni dei membri appartenenti allo stesso lignaggio e dei parenti acquisiti (parentado) con i matrimoni. L'architettura diventa armonia, proporzione, simmetria, e riflette la nuova dimensione armonica e sinergica che l'uomo ha trovato nel rapporto con la natura e con Dio, un rapporto ormai non più caratterizzato dal timor dei medievale (che veniva tradotto in architettura nella vertiginosa altezza della chiesa gotica, che faceva sentire il fedele che vi entrava piccolo di fronte all'immensità dell'Onnipotente). L'esperienza umanistica, come evidenzia Eugenio Garin[10], ha come caratteristica fondamentale la formazione spirituale, morale e civile dell'uomo ottenuta con la scoperta dei classici. la grande diffusione e la continuità spontanea del movimento, contro il carattere passeggero delle "rinascite" precedenti legate prevalentemente ad ambienti di corte, sebbene studiosi come Burdach individuino in esse proprio la genesi del Rinascimento; la consapevolezza di una frattura tra mondo moderno e antichità, con un'interruzione rappresentata dai ", Attenzione all'uomo come individuo, sia nella fisionomia e anatomia sia nella rappresentazione delle emozioni. Naturalmente i cambiamenti non avvennero in modo repentino e il retaggio medievale in generale non venne abbandonato. Questa tesi venne continuata da alcuni studiosi francesi della scuola degli Annales, mentre in Italia fu divulgata dalle opere di Étienne Gilson.[8]. Gli interessi puramente "umani" e lo spirito civile animano la prima grande stagione dell'Umanesimo, soprattutto dell'Umanesimo fiorentino, e stanno a fondamento di una nuova concezione dell'uomo e della natura. 1. Ponendo le consonanze per terze (ancora oggi familiari all'orecchio occidentale) e la forma imitativa del canone alla base delle loro procedure compositive, i fiamminghi (tra cui ricordiamo il fondatore Guillaume Dufay e il grande Josquin Des Prez) rivoluzionarono la pratica della polifonia ereditata dall'Ars nova e dall'Ars antiqua. La prima fase dell'arte rinascimentale è incentrata su Firenze, città che diventa uno dei centri mondiali di diffusione ed elaborazione della nuova cultura umanistico-rinascimentale. 31-46. Ripudio degli elementi decorativi e ritorno all'essenzialità. La corte del principe poi conquista il favore del popolino con eventi particolari, residui del resto delle feste pagane, come il Carnevale[14] dove il popolo può lasciarsi andare agli eccessi e credere di potersi sostituire per un giorno al potere costituito[15]. Le complessità dei canoni quattrocenteschi furono progressivamente abbandonate dai fiamminghi in favore dell'imitazione a due e tre voci (fino ad arrivare a sei voci reali) e con l'inserimento di sezioni in omofonia che sottolineavano i punti salienti della composizione. Il Rinascimento fu l'Età dell'oro del teatro, sia in Italia sia presso le altre corti europee. Dal Rinascimento alla Rivoluzione scientifica: riassunto, L'uomo al centro dell'universo nel Rinascimento: appunti, Umanesimo e Rinascimento: riassunto breve. La riscoperta dei testi classici greci e latini creò una moltiplicazione e diffusione degli spettacoli teatrali che fece superare, anche se in tempi diversi, prima in Italia che nel resto d'Europa, le classiche sacre rappresentazioni diffuse ormai fin dall'inizio del Medioevo. Molti intellettuali riscoprirono i testi classici e li attualizzarono, come nel caso de La Mandragola (1518) di Niccolò Machiavelli e de La Calandria (1513) di Bernardo Dovizi da Bibbiena. Altri importanti centri rinascimentali in Italia, oltre alle già citate Venezia e Roma, furono Rimini, Ferrara, Urbino, Siena, Padova, Perugia, Vicenza, Verona, Mantova, Milano e Napoli. A Firenze le case più umili usavano i mattoni mentre erano in pietra quelle della borghesia: la nobiltà e il ceto medio abitava in case fortificate protette da torri di avvistamento e difesa.[28]. Giovanni Pico della Mirandola (1463–94) is, after Marsilio Ficino, the best known philosopher of the Renaissance: his Oration on the Dignity of Man is better known than any other philosophical text of the fifteenth century. Rapidamente, anche se ancora nel Quattrocento erano stati riprodotti a stampa, scompaiono i testi medioevali e le nuove generazioni studiano i classici nelle lingue originali: latino, greco, ebraico.[11]. Andrea Vesalio fu uno dei primi a studiare i cadaveri dissezionati. Per la maggior parte degli storici dell'arte e della letteratura il passaggio dal Rinascimento al manierismo avviene in Italia negli anni venti del Cinquecento e non oltre la metà del XVI secolo, mentre nella storia della musica la conclusione si situerebbe più avanti, attorno al 1600. Umanesimo francese: schema riassuntivo, Filosofia — La filologia umanistica è un esercizio atto a formare lo spirito critico, a dare il senso della dimensione storica (gli umanisti ebbero per primi la consapevolezza del distacco dal mondo antico, inesistente nel Medioevo), a rinnovare il gusto estetico e a fondare nell'uomo il senso della vita come dimensione civile e la coscienza del possesso di tutte le facoltà poste in lui dalla natura. Il Rinascimento italiano è quella civiltà culturale ed artistica, che ebbe come uno dei centri principali Firenze dove ebbe origine il primo umanesimo fiorentino che affermò il primato della vita attiva su quella contemplativa. È sbagliato però immaginare un'avanzata trionfante del linguaggio rinascimentale che procede contro una cultura sclerotica e morente, come impostato da una storiografia ormai sorpassata: il tardo gotico fu un linguaggio vivo come non mai, che in alcuni paesi venne apprezzato ben oltre il XV secolo, e la nuova proposta fiorentina fu all'inizio solo un'alternativa di netta minoranza, inascoltata e incompresa nella stessa Firenze per almeno un ventennio, come dimostra ad esempio il successo in quegli anni di artisti come Gentile da Fabriano o Lorenzo Ghiberti[7]. Il cambiamento artistico non fu altro che un indicatore del cambiamento dei tempi e della mentalità[7]. Autori della filosofia moderna: Cartesio e Newton, Filosofia moderna — Infatti durante l’Umanesimo prima, e il Rinascimento poi, l’uomo è ritenuto simile alla natura: come la roccia sostiene la terra e l’oceano la riempie “d’infinite vene d’acqua”, così pure le ossa sostengono il corpo dell’uomo e le vene lo irrorano di sangue.