Dopo essersi garantito la sicurezza dei confini, procedette alla riorganizzazione dell'Impero, estendendo ai territori da lui annessi il sistema di governo già in uso nel regno franco, nel tentativo di costruire un'entità politica omogenea. Il re franco entrò in città il 24 novembre dell'800, accolto con uno sfarzoso cerimoniale e con grandi onori dalle autorità e dal popolo[N 12]. Già diverse città erano state conquistate dai Franchi e consegnate al papa, e insieme alla capitale crollò dunque l'intero Regno longobardo, peraltro già indebolito da contrasti interni alla nobiltà e dai frequenti cambi della dinastia regnante. L'impero resistette fin quando fu in vita il figlio di Carlo, Ludovico il Pio: fu poi diviso fra i suoi tre eredi, ma la portata delle sue riforme e la sua valenza sacrale influenzarono radicalmente tutta la vita e la politica del continente europeo nei secoli successivi. Per “Rinascita carolingia” si intende la "Rinascita culturale" nonché la fioritura che si ebbe durante il regno di Carlo Magno in ambito politico, culturale, e soprattutto educativo. Lo stesso territorio sassone, del resto, fu suddiviso e affidato alle cure di vescovi, sacerdoti e abati, e proliferarono chiese, abbazie e monasteri che, comunque, erano costretti a vivere in un continuo stato d'allarme. A Ludovico era assegnata l'Aquitania, la Guascogna, la Settimania, la Provenza, la Marca di Spagna tra i Pirenei e l'Ebro e la Borgogna meridionale: era la zona di frontiera più delicata da un punto di vista militare, a contatto con i governi islamici di Spagna, ma Ludovico non fu sempre all'altezza della situazione. Community See All. Alcune monete e ritratti lo raffigurano poi con i capelli relativamente corti e con baffi che, secondo i casi, erano più o meno folti e lunghi. Il clero franco, ritenuto sottomesso al papa, non era neanche stato invitato, e Adriano aveva accettato le risoluzioni conciliari. Nessun accenno fu fatto nella spartizione per l'Istria e la Dalmazia, regioni critiche per i rapporti con Costantinopoli e tuttora contese. Carlo applicò il nuovo sistema nella maggior parte dell'Europa continentale, e lo standard fu volontariamente adottato anche in quasi tutta l'Inghilterra. Figlia di Madelberto di Lommois. Da quei caratteri derivarono quelli utilizzati dagli stampatori rinascimentali, che sono alla base di quelli odierni[112]. Forgot account? 1,465 people like this. La madre di Carlo, Bertrada, fu una convinta assertrice della politica di distensione tra Franchi e Longobardi. N/A. Appare dunque decisamente improbabile e fantasiosa la versione fornita dal “Liber Pontificalis”, secondo la quale il papa avrebbe improvvisato la sua iniziativa, il popolo sarebbe stato ispirato da Dio nell'acclamazione unanime e corale, e Carlo sarebbe rimasto sorpreso di quanto accadeva. La nuova guida del paese, Tudun[N 8], rendendosi conto di non poter più fronteggiare i Franchi, nel 795 si recò personalmente con un'ambasceria da Carlo, nella sua capitale di Aquisgrana dove, dichiaratosi anche disposto a convertirsi al Cristianesimo, fu battezzato dallo stesso re, salvo poi, appena tornato in patria dove lo aspettava una forte opposizione alle sue scelte, rinnegare la nuova religione e l'alleanza con i Franchi. A causa di forti tensioni fra le due città, nell'803 Venezia aveva sferrato un attacco contro Grado, causando la morte del patriarca Giovanni. Auteur du texte Ottoboni La corruttibilità di questi funzionari già da tempo aveva suggerito di sostituirli con personaggi di alto rango (nobili, abati e vescovi) che teoricamente avrebbero dovuto essere meno esposti a rischi di corruzione (ma i fatti spesso smentirono la teoria e le intenzioni). FEBR. Alla fine dell'VIII secolo, dunque, i Franchi controllavano un regno che comprendeva le attuali Francia, Belgio, Paesi Bassi, Svizzera e Austria, tutta la Germania fino all'Elba, l'Italia centro-settentrionale compresa l'Istria, la Boemia, la Slovenia e l'Ungheria fino al Danubio, infine la Spagna pirenaica fino all'Ebro: Carlo governava dunque sulla quasi totalità dei cristiani di rito latino[46]. Durante quel periodo non solo il papa non aveva ottenuto i territori che gli erano stati promessi, ma anzi la politica franca si era accaparrata alleati sui quali Adriano contava, come il duca Ildebrando di Spoleto, oppure non aveva fatto nulla per difendere i presunti diritti della Chiesa, come nel caso dell'arcivescovo Leone di Ravenna, che si considerava il successore dell'esarca bizantino e quindi non si sottomise al pontefice né riconobbe i diritti della Chiesa romana sulla vicina Pentapoli; poi c'era il duca Arechi II di Benevento, principe di ciò che rimaneva del Regno longobardo e alleato dell'impero bizantino, come anche il duca Stefano di Napoli, e ancora il governatore della Sicilia[28]. Nel 787, infatti, l'imperatrice d'Oriente Irene aveva convocato e presieduto a Nicea, su invito del papa, un concilio per discutere del problema del culto delle immagini. Nella formulazione del testo tradizionale del “Credo”, era usata la formula in base alla quale lo Spirito Santo discende dal Padre attraverso il Figlio e non, paritariamente, dal Padre e dal Figlio (in latino, appunto, “filioque”) come veniva usata in Occidente. Figlia di Madelberto di Lommois. Negli ultimi anni di regno, libero ormai da campagne militari, Carlo si dedicò ad un'intensa attività legislativa e di politica interna, con l'emanazione di un elevato numero di “capitolari” (35 in quattro anni) dedicati a norme giuridiche, amministrative e di riorganizzazione dell'esercito e reclutamento militare (un problema sempre spinoso per le forti resistenze che incontrava), ma anche etico-morali ed ecclesiastiche. Poiché è accertato da varie fonti che Carlo nacque il 2 aprile, quel giorno, per i contemporanei, si trovava ancora nel 747, mentre col computo attuale si colloca nel 748. Il 4 dicembre 771, all'età di soli 20 anni, moriva improvvisamente Carlomanno a causa di una malattia inguaribile[9] che suscitò chiacchiere e sospetti; Carlo si affrettò a farsi dichiarare re di tutti i Franchi, anticipando in tal modo eventuali problemi dovuti ai diritti di successione che potevano essere avanzati dai figli del fratello[10] (e in particolare dal maggiore tra questi, Pipino) i quali, insieme alla madre e ad alcuni nobili fedeli, si rifugiarono in Italia[11]. Egli aveva una testa rotonda, gli occhi molto grandi e vivaci, il naso un po’ più lungo della media, bei capelli canuti, un viso piacevole e vivace. La sconfitta di Roncisvalle non fece diminuire l'impegno di Carlo nell'ampliamento dei territori dell'area pirenaica sotto il suo controllo e nella difesa del confine iberico, di fondamentale importanza per impedire che le armate arabe dilagassero in Europa. Come l'altra, anche questa teoria è stata quasi completamente smantellata, perché dal punto di vista sociale i lavoratori avevano fatto in realtà pochi ma considerevoli passi avanti. Lo svolgimento della cerimonia era anche un importante segnale politico sia verso Costantinopoli, al quale giungeva il messaggio di una continuità dell'impero occidentale, sia verso Roma, con lo sganciamento del potere imperiale dall'autorità del papa, la cui parte attiva nell'incoronazione del nuovo imperatore non era più ritenuta necessaria[104]. Avrebbero però potuto anche sposarsi, qualora il promesso sposo fosse stato “degno” e di loro gradimento; questa concessione lascia alquanto sorpresi, in quanto, per motivi mai ben chiariti, finché fu in vita Carlo non volle mai concedere le figlie in spose a chicchessia[98][99]. Il secondogenito Carlo il Giovane era invece già stato associato al regno con il padre, senza essere investito, per il momento, di alcun titolo, ed in tale veste seguì Carlo nelle varie spedizioni contro i Sassoni. Log In. Log In. Eginardo riferisce anche di una certa ostinazione di Carlo a non voler seguire i consigli dei medici di corte per un'alimentazione più equilibrata, anche a causa della gotta che lo tormentò negli ultimi anni di vita. Tassilone e i figli maschi furono tonsurati e rinchiusi in monasteri, Liutperga fu esiliata e le due figlie femmine furono anch'esse imprigionate in separate abbazie. Sebbene, dopo la caduta di Tassilone con cui si erano alleati, avessero sconfinato in Friuli e in Baviera, la loro minaccia era ormai piuttosto ridotta[N 6], ma la loro tesoreria di stato era colma di ricchezze accumulate dai sussidi che gli imperatori bizantini versavano nelle loro casse, e dunque Carlo (che aveva bisogno di una grande vittoria militare nella quale coinvolgere anche la nobiltà franca in modo che essa si rinsaldasse attorno a lui) cominciò a studiare un'invasione della regione. Già l'assedio e la conquista di Saragozza si rivelarono un fallimento, soprattutto per la mancanza di sostegno da parte delle popolazioni cristiane sottomesse che, probabilmente, apprezzavano assai più la relativa libertà concessa dai musulmani anziché la grossolana amicizia carolingia. All the events are represented on the interactive timeline and can be visualized. Dopo due anni si verificò una vera e propria invasione di Normanni, che occuparono le coste della Frisia con 200 navi. Un altro manoscritto coevo colloca la nascita di Carlo al 2 aprile, data comunemente indicata per la nascita. Consapevole della superiorità bizantina in mare, e della mancanza di una vera flotta, fu Pipino a dover firmare un armistizio con il comandante della flotta di Costantinopoli[72], ma nell'810 il re d'Italia sferrò un nuovo attacco e conquistò Venezia, consentendo al patriarca Fortunato, nel frattempo fuggito a Pola, di riprendersi la sede di Grado[73]. Le stesse fonti non fanno alcun accenno alle precedenti intenzioni di Carlo di farsi incoronare imperatore (se non quelle redatte “a posteriori”, che dunque da questo punto di vista non possono essere attendibili), ma del resto non spiegano come mai alla cerimonia Carlo si fosse presentato con abiti imperiali. La successiva eliminazione violenta di Goffredo in seguito ad una congiura di palazzo pose comunque momentaneamente termine alle scorrerie normanne in quell'area, finché nell'811 si giunse ad un accordo di pace col nuovo re danese Hemming[82][83]. Ogni provincia era governata da un conte, vero e proprio funzionario pubblico delegato dell'Imperatore[88], mentre nelle diocesi erano i vescovi e gli abati ad esercitare il potere. Nel 792 venne inoltre scoperta una congiura da lui stesso ordita, in conseguenza della quale gli venne comminata la pena capitale, poi permutata in un ritiro forzato nel monastero di Prüm con l'obbligo di farsi tonsurare e di osservare il silenzio. Pur non avendo dovuto impegnare grandi scontri, la fama di Carlo come “castigatore” dei pagani crebbe moltissimo: aveva debellato il popolo che da tanto tempo teneva in scacco, esigendo tributi, gli imperatori bizantini[39][40]. A Pipino spettava il Regno d'Italia, la Rezia, la Baviera e l'Alemannia meridionale: la zona più delicata da un punto di vista politico, a stretto contatto con la Chiesa e con gli Stati bizantini del meridione d'Italia. 79 check-ins. Solo più tardi, verso l'811, nel tentativo di attenuare l'irritazione bizantina per il titolo imperiale concesso (che Costantinopoli giudicava usurpazione inaccettabile), i testi franchi (gli “Annales Maximiani”[61]) introdussero quell'elemento di "rivisitazione del passato" che fece parlare della sorpresa e dell'irritazione di Carlo per una cerimonia d'incoronazione cui egli non aveva dato alcun'autorizzazione preventiva al papa che a ciò l'aveva indirettamente forzato. Inoltre, possedevano una propria abitazione nella quale venivano spesso accolte diverse famiglie contadine. L'imperatrice Irene arrivò comunque a proporre un matrimonio tra suo figlio, il futuro imperatore Costantino VI, e Rotrude, figlia di Carlo. Si avviò una lunga serie di vane scaramucce, una delle quali, piuttosto seria, riguardò Venezia e il litorale dalmata. Indisse poi sinodi e concili per discutere delle più pressanti questioni di fede. Le operazioni furono infatti condotte a varie riprese e con sempre maggiore difficoltà contro un nemico frazionato in numerose piccole entità autonome che sfruttavano tecniche di guerriglia: nel 774, al termine della campagna d'Italia, poi nel 776 e soprattutto nel 780, dopo il disastro spagnolo, con la sconfitta di Vitichindo, che fu la vera e propria anima della resistenza, essendo riuscito a riunificare le varie tribù. MORÍ SETTUAGENARIO NELL'ANNO DEL SIGNORE 814, INDIZIONE SETTIMA, CINQUE GIORNI PRIMA DELLE CALENDE DI FEBBRAIO. Probabilmente il freddo clima di Aquisgrana in cui il pachiderma era costretto a vivere lo fece deperire fino a condurlo alla morte per congestione. Il papa prese atto, non tentò neanche di riappropriarsi di quella che doveva essere una sua prerogativa e accondiscese al piano di Carlo, semplicemente attuandolo. Consapevole della fragilità della sua posizione, Fortunato cercò la protezione di Carlo, che non esitò a fornire il suo appoggio, anche per la posizione strategica di Grado, tra l'impero bizantino e Venezia sua alleata[69]. Questo fatto probabilmente contribuì non poco a rendere i rapporti tra i due fratelli piuttosto tesi[7]. Tassilone e i figli maschi furono tonsurati e rinchiusi in monasteri, Liutperga fu esiliata e le due figlie femmine furono anch'esse imprigionate in separate abbazie. Secondo le misurazioni antropometriche, gli scienziati stimarono che l'Imperatore sarebbe stato alto 192 cm, praticamente un colosso per gli standard dell'epoca[124]. La situazione in campo intellettuale e religioso al momento dell'ascesa di Pipino il Breve era disastrosa: la scolarità era quasi scomparsa nel regno merovingio e la vita intellettuale pressoché inesistente. L'Impero governato dal re dei Franchi doveva essere studiato secondo la sua posizione politico-economico-amministrativa rispetto a quell'Impero romano di cui portava avanti, se non l'eredità, almeno il nome. DI TERMINE) 11. Occorre però precisare in proposito che le uniche fonti storiche sui fatti di quei giorni sono di estrazione franca ed ecclesiastica, e per ovvi motivi tendono entrambe a limitare o falsare l'interferenza del popolo romano nell'avvenimento[62]. All'apice della sua estensione, l'Impero era suddiviso in circa 200 province, e in un numero sensibilmente minore di diocesi, ciascuna delle quali poteva comprendere più province, affidate, per il controllo del territorio, a vescovi e abati, insediati ovunque e culturalmente più qualificati dei funzionari laici[87]. Accettò dunque il pagamento di un tributo annuo e la sottomissione di Arechi, che gli giurò fedeltà insieme a tutto il popolo beneventano, e tornò indietro. 1,454 people like this. Fu stabilita una riforma della composizione delle giurie, che dovevano essere costituite da professionisti, gli scabini (esperti di diritto), che sostituirono i giudici popolari. 5 out of 5 stars.